Estate, tempo di stelle cadenti?

Ormai è estate, con la sua opprimente calura diurna -e spesso anche notturna. Con essa inizia il periodo delle vacanze e la voglia irrefrenabile di star fuori la sera e di tirar tardi.  Molto pensano che Luglio e Agosto siano il periodo delle stelle cadenti, ma non è proprio esattamente così.

 

 

Una Perseide Earthgrazer. Image Credit: S. Kohle & B. Koch (Astron. I., U. Bonn).

Ho un ottimo ricordo dello sciame delle Perseidi nel 1996 1. Fu fantastico, non solo durante il picco, ma fino alla fine del mese non fu raro intercettare con lo sguardo qualche meteora.

Nei tre mesi estivi anche se il crepuscolo termina molto tardi 2, le gradevoli temperature serali spingono le persone a passare il loro tempo libero all’aperto. Così non è difficile che vengano notate le tracce nel cielo lasciate dalle stelle cadenti, che al di là del nome romantico, di stellare hanno ben poco, eccetto le origini ultime, come qualsiasi cosa più pesante dell’elio ha in questo universo.

Il periodo estivo (da giugno a settembre), a parte per le celeberrime  Perseidi –  lo sapevate che esistono ben due sciami distinti di Perseidi che condividono qusasi la stessa porzione di cielo? – è in realtà molto povero se paragonato non solo a tutto il periodo invernale, ma addirittura al solo mese di dicembre.
Infatti a dicembre si preferisce il tepore dell’abitazione piuttosto che una nottata sotto il cielo, ma spesso non sappiamo cosa ci perdiamo: a dicembre le Geminidi e le Ursidi possono essere spettacolari, anche più delle Lacrime di San Lorenzo.

Credit: Il Poliedrico

Un’altra difficoltà è rappresentata dal fatto che le meteore sono visibili generalmente dopo la mezzanotte: infatti solo dopo tale ora che la faccia della Terra è rivolta verso il moto di rivoluzione, ed è proprio quel lato – che va dalla mezzanotte a mezzogiorno – con cui  la Terra raccoglie la maggior parte dei detriti interplanetari comportandosi un po’ come un’auto che attraversa uno sciame di moscerini; difficile che qualcuno muoia spiaccicato sul lunotto posteriore.

Una cosa che non dimenticherò mai è uno Earthgrazer che ebbi occasione di vedere con degli amici a Pienza tanti anni fa.

Fu magnifico. Un bolide lento e colorato che lasciò un’impalpabile scia nel cielo per qualche secondo e che probailmente si disintegrò negli strati inferiori dell’atmosfera o vi rimbalzò, come i sassi lanciati radenti sulla superficie di uno specchio d’acqua.

Gli Earthgrazers sono meteore che entrano nella parte alta dell’atmosfera (mesosfera) con un bassissimo angolo di impatto e rimbalzano nello spazio attorno agli 80 chilometri di quota.
Per questo la loro velocità apparente è molto bassa e insolitamente lungo il loro percorso: in realtà rispetto alle normali meteore cambia solo l’angolo di impatto con l’atmosfera.

Il meccanismo degli Earthgrazers - Credit: Il Poliedrico

Sfruttando queste peculiarità, anche se gli Earthgrazers sono rari, si può sperare di vederne qualcuno preparando con cura la serata osservativa.
Per osservare le piogge di meteoriti non servono assolutamente strumenti sofisticati: basta un plaid, una copertina su cui sedersi o sdraiarsi, o una sedia a sdraio per i vecchietti come me. Come accessorio può essere utile una fotocamera con grandangolo per immortalare qualcosa, ma non è indispensabile.
Poi occorre un posto sgombro, libero il più possibile da ostacoli lungo la visuale, lontano dalle luci cittadine e sistemarsi,  quando ancora il punto radiante dello sciame sta sorgendo ed è ancora molto basso sull’orizzonte. E aspettare.

Queste indicazioni valgono anche per tutti gli altri sciami meteorici che qui ho voluto elencare. La lista è incompleta e anche le indicazioni dei punti radiante sicuramente è imprecisa, in quanto questi possono mutare la loro posizione nel tempo per tanti fattori, primi fra tutti gli influssi gravitazionali di Giove e del Sole e la pressione della radiazione solare 3.

Ripeto, gli Earthgrazers sono rari, riuscire a vederne uno o due in una serata è difficile, ma non è impossibile e probabilmente ne vale la pena. Gli sciami di meteoriti ci sono un  po’ tutto l’anno, c’è solo l’imbarazzo della scelta e di quanto siamo pronti a sacrificarci per serbarne  il  ricordo.

Note:

  1. Quest’anno il picco delle Perseidi che cade solitamente il 12 agosto sarà accompagnato proprio dalla Luna Piena che avverrà proprio lo stesso giorno.
  2. Al solstizio d’estate il crepuscolo civile finiva dopo le 21:30, quello astronomico quasi  due ore più tardi
  3. Ricordo che il materiale dà origine alle stelle cadenti, i meteoroidi, vanno dalle dimensioni di polvere fino a quelle di una grossa pietra, una massa compresa tra un decimillesimo di grammo fino a diecimila tonnellate.

Umberto Genovese

Autodidatta in tutto - o quasi, e curioso di tutto - o quasi. L'astronomia è una delle sue più grandi passioni. Purtroppo una malattia invalidante che lo ha colpito da adulto limita i suoi propositi ma non frena il suo spirito e la sua curiosità. Ha creato il Blog Il Poliedrico nel 2010 e successivamente il Progetto Drake (un polo di aggregazione di informazioni, articoli e link sulla celebre equazione di Frank Drake e proposto al l 4° Congresso IAA (International Academy of Astronautics) “Cercando tracce di vita nell’Universo” (2012, San Marino)) e collabora saltuariamente con varie riviste di astronomia. Nel 2020 ha pubblicato il suo primo libro "Interminati mondi e infiniti quesiti" sulla ricerca di vita intelligente nell'Universo, riscuotendo interessanti apprezzamenti. Definisce sé stesso "Cercatore".
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