L’ombra di Venere

Credit:Vincent Jacques (Fr) for SpaceWeather.com

Mi dispiace che quasi nessuno abbia partecipato al gioco; in fondo la colpa è anche un po’ mia perché non era affatto facile rispondere.

Gli oggetti astronomici capaci di creare un’ombra sulla Terra sono soltanto tre – anche se chi giura che anche Marte e Giove ne siano capaci: Sole, Luna e Venere.
L’origine dell’ombra proiettata sul muro era il pianeta Venere; infatti la Luna sarebbe sorta solo in tarda mattinata (era Luna Nuova il 4, ricordate l’eclissi di Sole?)
Quella mattina, col cielo limpido e scuro, Venere brillava di magnitudine -4,4, generando così la debolissima ombra del telescopio sul muro.

Relazione tra posizione orbitale e fasi osservabili del pianeta. Credit: UAI

Dopo la massima elongazione orientale (ultimo quarto), quindi di sera, Venere si avvicina alla Terra e diviene di conseguenza più brillante. Il massimo della luminosità si ottiene circa quattro settimane dopo la massima elongazione orientale, nel momento in cui si ottiene un ragionevole compromesso tra  la diminuzione della superficie visibile del pianeta dalla Terra (fase calante), quindi la luce riflessa, e la sua distanza dalla Terra. Dopo la congiunzione inferiore (quando Venere sarà tra la Terra e il Sole) Venere sarà visibile prima dell’alba e il massimo della luminosità sarà raggiunto un mese prima della massima elongazione occidentale (primo quarto).
In quei momenti la luminosità sarà massima (magnitudine visuale -4,4 /-4,5) e in condizioni di cielo buio (quindi senza la Luna visibile e senza inquinamento luminoso) si potrà vedere l’ombra di Venere, che ha anche una particolarità interessante:
visto che Venere è comunque per noi quasi puntiforme rispetto al Sole e alla Luna, la sua ombra, anche se debolissima, avrà i contorni più netti di quella prodotta dagli altri due corpi celesti.

Umberto Genovese

Autodidatta in tutto - o quasi, e curioso di tutto - o quasi. L'astronomia è una delle sue più grandi passioni. Purtroppo una malattia invalidante che lo ha colpito da adulto limita i suoi propositi ma non frena il suo spirito e la sua curiosità. Ha creato il Blog Il Poliedrico nel 2010 e successivamente il Progetto Drake (un polo di aggregazione di informazioni, articoli e link sulla celebre equazione di Frank Drake e proposto al l 4° Congresso IAA (International Academy of Astronautics) “Cercando tracce di vita nell’Universo” (2012, San Marino)) e collabora saltuariamente con varie riviste di astronomia. Nel 2020 ha pubblicato il suo primo libro "Interminati mondi e infiniti quesiti" sulla ricerca di vita intelligente nell'Universo, riscuotendo interessanti apprezzamenti. Definisce sé stesso "Cercatore".
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