La Luna della stessa sera paragonata all'estensione del fenomeno celeste.
Image credit: Il Poliedrico
La tanto attesa congiunzione Venere-Giove del 1 luglio (30 giugno per chi osservava dall’Italia) ha ormai avuto luogo, e quindi è giusto che mostri i – modesti – risultati del mio lavoro.
Innanzitutto devo dire che è stata una serata con un seeing perfetto, sono riuscito con una singola esposizione di mezzo secondo a tirar fuori i Satelliti Medicei di Giove con un 250 mm, con il satellite Io che distava appena 15” d’arco dal Pianeta Gigante; qui direi proprio un colpo di fortuna.
L’unico mio rammarico è quello di non aver fatto scatti multipli (quello è il solo fotogramma a quella risoluzione) anche con tempi molto più corti, cosa che avrebbe permesso di ricavare ancora molte altre informazioni come il colore di Giove e la fase del pianeta Venere.
Invece le due immagini sovrapposte qui sopra mostrano le reali dimensioni della congiunzione Venere – Giove rispetto alla Luna: 22′ per l’evento e 31′ il diametro della Luna come presentato nel disegno: 9′, ossia circa un terzo del diametro lunare.
E in effetti, come mostra l’immagine qui sotto la distanza tra i due astri era davvero esigua, anche se ancora abbastanza percettibile all’occhio umano che può arrivare a discernere dai 35 ai 50” secondi d’arco .
Insomma un evento inconsueto anche se non raro che nella storia passata dell’umanità può essere scambiata come presagio celeste, dato origine a leggende, poemi e ballate. Ne conoscete qualcuna?
Dimenticavo l’altro interessante evento che vi avevo annunciato sarebbe successo sempre quella sera l’Iridium Flare del satellite Iridium 91.
L’Iridium 91 è famoso per aver sostituito l’Iridium 33, il primo, e finora l’unico, satellite che abbia avuto uno scontro con un altro satellite: il russo Kosmos 22251 (telecomunicazioni), il 10 febbraio 2009.
Cieli sereni.
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