Le origini della Vita (seconda parte)

La «panspermia» è una teoria riguardante l’evoluzione e l’origine della vita sulla Terra alla luce delle attuali scoperte scientifiche di cui disponiamo.
Essa sostiene che la vita sulla Terra proviene dallo spazio, e che solo l’evoluzione della vita a forme più elevate possa essere stata autoctona.

Al contrario di si potrebbe supporre, la panspermia non è una teoria del tutto nuova, il primo a parlarne fu il filosofo greco Anassagora, che a sua volta influenzò il pensiero di Socrate. Tuttavia, il pensiero aristotelico della generazione spontanea fu scelto dalla scienza per più di 2000 anni. Poi nel 1864 il chimico francese Louis Pasteur dimostrò coi suoi esperimenti l’infondatezza di questa teoria smentendo l’ipotesi della generazione spontanea. Nel 1870 il fisico inglese Lord Kelvin e il fisico tedesco Hermann von Helmholtz incoraggiati dagli studi di Pasteur ipotizzarono che la vita potrebbe essere arrivata dallo spazio, ma fu nel primo decennio del 1900, che il chimico e premio Nobel svedese Svante Arrhenius teorizzò che spore batteriche provenienti dallo spazio possono essere stati i semi della vita sulla Terra.
Nel 1920, il biochimico russo Aleksandr Oparin e indipendentemente il genetista inglese Haldane, riproposero la dottrina della generazione spontanea in una forma più sofisticata. Nella nuova versione, a sostegno di questa teoria, nel 1953, i chimici americani Stanley Miller e Harold Urey dimostrarono che alcuni amminoacidi possono formarsi chimicamente da una miscela di ammoniaca e metano sotto l’azione energetica di radiazioni. Questo esperimento è ormai famoso, e la teoria di Oparin-Haldane prevale ancora oggi.
A partire dagli anni 1970, gli astronomi britannici Fred Hoyle e Chandra Wickramasinghe riaccesero l’interesse nella panspermia. Essi proposero che le comete, che sono in gran parte fatti di ghiaccio d’acqua, veicolino la vita batterica attraverso le stelle proteggendola dai danni della radiazione interstellare con il loro ambiente.
È dimostrato infatti da campagne di osservazione eseguite principalmente con i radiotelescopi che la polvere interstellare contiene composti organici  e ormai è universalmente accettato che lo spazio contenga gli “ingredienti” della vita.
Questo sviluppo potrebbe essere il primo indizio di un cambiamento di paradigma enorme. Ma la scienza tradizionale non ha ancora accettato gli assunti della panspermia moderna, nonostante che molti membri della comunità scientifica internazionale ne condividano le idee.
Hoyle e Wickramasinghe inoltre estesero il concetto di panspermia per farle includere una nuova comprensione dei meccanismi dell’evoluzione. Pur accettando il fatto che la vita sulla Terra si è evoluta nel corso di circa quattro miliardi di anni, che l’evoluzione non può essere spiegata solo con mutazioni casuali e la ricombinazione tra i geni per gli organismi unicellulari, anche se essi si svolgono in un ampio arco di tempo: quindi anche i programmi genetici devono venire da qualche parte oltre la Terra. Questa loro teoria estesa è chiamata «panspermia forte».

Nel frattempo, su una pista diversa, nei primi anni 1970, il chimico e inventore britannico James Lovelock ha proposto la teoria che la vita stessa controlli l’ambiente per renderlo adatto a sè stessa. La teoria, chiamata Gaia, è diventata oggetto di un piccolo ma crescente culto. Tuttavia, vista da una prospettiva darwiniana, la teoria di Gaia sembra assumere le caratteristiche di una vera teologia. È difficile immaginare come i processi proposti da Gaia che richiedono milioni di anni possano essere scoperti per tentativi ed errori. In risposta a tali critiche, Lovelock stesso ha proposto una versione meno audace di Gaia.La nuova proposta è che i processi di Gaia non sono esclusivi allaTerra, ma questi preesistono e sono universali in quanto la vita dallo spazio porta con sé i processi di Gaia. In questo modo i meccanismi di Gaia che sono necessari per lo sviluppo di forme superiori di vita possono realizzarsi su qualsiasi pianeta.
Questa nuova teoria della panspermia ampliata si chiama «Ascendenza Cosmica» e questo nuovo modo di pensare l’evoluzione e l’origine della vita sulla Terra è profondamente diverso dal paradigma scientifico dominante.
Non sono le risposte che riesce a dare la nuova teoria a scatenare il dibattito filosofico, ma le sue nuove domande:
l’Ascendenza Cosmica implica quindi che la vita non può che discendere da antenati evoluti almeno come sé stessa, e quindi che in passato non ci possa essere stata l’origine della vita dalla materia non vivente. Senza quindi cercare un intervento soprannaturale, dunque, possiamo concludere che la vita debba essere sempre esistita, quantomeno in potenza.
A tale domanda la risposta arriva dai postulati del principio antropico che afferma se una o più delle costanti fisiche fondamentali avessero avuto un valore differente alla nascita dell’universo, allora non si sarebbero formate le stelle, né le galassie, né i pianeti e la vita come la conosciamo non sarebbe potuta esistere.
Anche se queste conclusioni attraversano i confini tra scienza, filosofia e religione, l’unica misura della giustezza di una teoria scientifica è data unicamente dalle osservazioni (metodo scientifico).
Sono molte le osservazioni osservazioni scientifiche a sostegno della teoria della panspermia, fino a ipotizzare che la versione conosciuta come Ascendenza Cosmica  non sia solo un interessante esercizio puramente accademico ma che possa essere almeno l’embrione di un nuovo modo di pensare l’Universo e il ruolo che ricopriamo in questo.
Farò altri articoli per illustrare queste osservazioni, intanto vi lascio con una lista di nomi di alcuni scienziati che appoggiano l’ipotesi della panspermia e vi chiedo di scrivere il Vostro punto di vista in proposito.

Umberto Genovese

Autodidatta in tutto - o quasi, e curioso di tutto - o quasi. L'astronomia è una delle sue più grandi passioni. Purtroppo una malattia invalidante che lo ha colpito da adulto limita i suoi propositi ma non frena il suo spirito e la sua curiosità. Ha creato il Blog Il Poliedrico nel 2010 e successivamente il Progetto Drake (un polo di aggregazione di informazioni, articoli e link sulla celebre equazione di Frank Drake e proposto al l 4° Congresso IAA (International Academy of Astronautics) “Cercando tracce di vita nell’Universo” (2012, San Marino)) e collabora saltuariamente con varie riviste di astronomia. Nel 2020 ha pubblicato il suo primo libro "Interminati mondi e infiniti quesiti" sulla ricerca di vita intelligente nell'Universo, riscuotendo interessanti apprezzamenti. Definisce sé stesso "Cercatore".
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6 commenti:

  1. lo scienziato Hawking l'ho sentito dire per un'ulteriore storia…molto bella pure quella…tutte teorie tutte teorie…ma poi di vero c'u00e8 che noi esistiamo e dobbiamo la nostra vita, molto probabilmente, ai nostri gentori, quindi siamo tutti figli della terra che a sua volta u00e8 figlia della nostra galassia che u00e8 figlia di altre 1000 altre galassie…insomma il nostro u00e8 un albero genealogico molto intrigato,complesso e, secondo me, sara molto difficile mettere d'accordo l'intero cosmo che la vita ha avuto origine da qualcosa che esisteva gia…noi, siamo "la vita" dentro la "vita"; il sapere dentro un contenitore che ci permetteru00e0 di condividere le gioie che questo contenitore puo darci all'interno di un piccolo spazio di tempo…si perche u00e8 il tempo cio che l'uomo teme(come diceva il proverbio egizio!!!!)

  2. lo scienziato Hawking l’ho sentito dire per un’ulteriore storia…molto bella pure quella…tutte teorie tutte teorie…ma poi di vero c’u00e8 che noi esistiamo e dobbiamo la nostra vita, molto probabilmente, ai nostri gentori, quindi siamo tutti figli della terra che a sua volta u00e8 figlia della nostra galassia che u00e8 figlia di altre 1000 altre galassie…insomma il nostro u00e8 un albero genealogico molto intrigato,complesso e, secondo me, sara molto difficile mettere d’accordo l’intero cosmo che la vita ha avuto origine da qualcosa che esisteva gia…noi, siamo “la vita” dentro la “vita”; il sapere dentro un contenitore che ci permetteru00e0 di condividere le gioie che questo contenitore puo darci all’interno di un piccolo spazio di tempo…si perche u00e8 il tempo cio che l’uomo teme(come diceva il proverbio egizio!!!!)

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  5. lo scienziato Hawking l'ho sentito dire per un'ulteriore storia…molto bella pure quella…tutte teorie tutte teorie…ma poi di vero c'è che noi esistiamo e dobbiamo la nostra vita, molto probabilmente, ai nostri gentori, quindi siamo tutti figli della terra che a sua volta è figlia della nostra galassia che è figlia di altre 1000 altre galassie…insomma il nostro è un albero genealogico molto intrigato,complesso e, secondo me, sara molto difficile mettere d'accordo l'intero cosmo che la vita ha avuto origine da qualcosa che esisteva gia…noi, siamo "la vita" dentro la "vita"; il sapere dentro un contenitore che ci permetterà di condividere le gioie che questo contenitore puo darci all'interno di un piccolo spazio di tempo…si perche è il tempo cio che l'uomo teme(come diceva il proverbio egizio!!!!)

  6. Stephen Hawking è famoso per i suoi studi sui buchi neri e sulla loro "evaporazione" dimostrando che poi tanto neri neri non sono; infatti si parla di "radiazione di Hawking".Poi i suoi contributi alla cosmologia e alle teorie di unificazione (gravità quantistica) sono altrettanto importanti.Hawking ha occupato la cattedra lucasiana di matematica all'Università di Cambridge (la stessa che fu di Isaac Newton) per trent'anni. Al pari di Einstein ritengo che sia una delle più brillanti menti del XX secolo.Come scoprirai seguendo su questo Blog, cercherò di mostrare come la vita quasi sicuramente è estremamente comune nell'Universo, tant'è che mi posso permettere di azzardare il pensiero che essa sia il passo successivo dell'evoluzione dell'Universo. ma questa è un'altra storia.Grazie

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