Qualche anno fa un gruppo di amici capitanati da Colin Rich ebbero la fantastica idea di fotografare la Terra dallo spazio con un pallone sonda, Siccome i palloni sonda generalmente non si trovano al supermercato – o sì? – decisero di costruirne uno con materiali facilmente reperibili. La struttura particolare della sonda era realizzata con fogli di polistirolo rinforzato con scotch americano (quello telato e grigio per riparazioni impossibili) abbinata a un pallone meteorologico di tre metri di diametro per l’ascensione. Gli ostacoli più importanti da superare furono:
|
CHDK |
CHDK è un firmware custom esclusivamente per le Canon Powershot che sovrascrive temporaneamente il firmware originale del produttore mettendo a disposizione funzioni che sfruttano a fondo l’hardware della fotocamera. Tra le funzioni avanzate messe a disposizione, vi è quella di eseguire script particolari scritti dall’utente per automatizzare alcune operazioni; tra queste c’è lo anche lo scatto. |
La prima sonda, la Pacific Star I, lanciata il 2 maggio 2010, volò fino a 36271 metri di quota, fu quasi perfetta.
Le immagini riportate non furono un granché, mentre le fasi più critiche, il volo, l’atterraggio e il recupero andarono benissimo: qui potete vedere il video del primo lancio.
Forte di quell’esperienza Colin progettò una nuova sonda con due macchine fotografiche acquistate su eBay di una nota casa e di un determinato tipo (presto vi dirò il perché): la Pacific Star II, lanciata il 5 giugno dello stesso anno, volò fino a una quota di 37544 metri, qui potete vedere il video del secondo lancio.
Attraverso l’uso sapiente dell’hardware a disposizione e degli script di programmazione CHDK, Colin Rich è riuscito la seconda volta a far volare e recuperare la sua seconda sonda riportando a terra immagini spettacolari.
Non c’è due senza tre, e Rich non è stato fermo. Infatti, grazie alla sua esperienza nell’assemblare sonde a basso costo e peso, è stato contattato dal Lawrence Berkeley National Laboratory e dal Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti per includere nelle sue sonde strumenti in grado di monitorare la presenza di radionuclidi dovuti all’incidente di Fukushima e misurare la presenza di fuliggine nella stratosfera, parametro importante per studiare l’impatto antropico nel Global Warming.
Non c’è che dire: anche la Pacific Star III – lanciata il 25 maggio 2011, è stata un successo, arrivando fino quasi a 40000 metri in 3 ore e mezzo, come potete vedere dal filmato.
E chi l’ha detto che per fare scienza aerospaziale occorrono grandi cose? basta una vaschetta di gelato …. 🙂
Sito ufficiale : http://www.pacificstarflight.com/Pacific_Star/Open.html
Condividi: