“Suol dirsi che Napoli abbia un gran nemico, il Vesuvio.
Chi non ne ha?
Altrove è un fiume, forse, altrove un lago, altrove l’aria pestilente.” 1
Come non dar ragione al nostro astronauta Paolo Nespoli, attualmente a bordo della stazione spaziale internazionale ISS, che vede inquietante la presenza di un vulcano attivo in mezzo alla città di Napoli?
Sì, perché quei paesi che sono ancora chiamati Portici, Torre del Greco, Boscotrecase, Ottaviano, Somma Vesuviana etc. in realtà sono tutti attaccati tra loro e con la città di Napoli sotto l’imponente spinta della crescita demografica del recente passato e dalla disordinata urbanizzazione del territorio (anche dei frequenti abusi edilizi).
Il Vesuvio, anche se ora è dormiente, è un terribile vulcano esplosivo ancora attivo, l’ultima attività importante risale al 1944 e i vulcanologi temono un prossimo devastante risveglio del vulcano.
I piani di evaquazione messi a punto dalla Protezione Civile sono largamente insufficienti, ma non per sua colpa: da 600.000 a 1 milione di persone che dovrebbero fuggire dalle loro case con un preavviso di poche ore, attraverso strade inadatte a sostenere l’evacuazione, con la popolazione che non viene stimolata con esercitazioni continue.
Potremmo dire che la colpa è dei politici e che in democrazia questi sono scelti dal popolo. Vedendo la foto mi domando: gli abitanti di questa megalopoli hanno potuto veramente scegliere democraticamente i responsabili della loro devastazione?
Note:
- (Carlo Tito Dalbono) ↩
Condividi: