
Rea: diametro 158 km - densità 1,240 kg/m3 Sostanzialmente una grossa palla di ghiaccio. Credit: NASA
La meraviglia tecnologica in orbita attorno a Saturno chiamata Cassini, che si è perfettamente ripresa dal blocco precauzionale dei suoi sistemi di qualche giorno fa, ha fatto un’altra eccezionale scoperta.
Dopo i due precedenti fly-by del 2005 e del 2007 che non dettero risultati definitivi, nel marzo scorso la sonda Cassini è riuscita a sorvolare il secondo satellite di Saturno Rea a soli 97 chilometri, entrando nella sua atmosfera e ottenendo misurazioni dirette della composizione chimica dell’atmosfera del satellite.
L’atmosfera di Rea rilevata da Cassini è composta per il 70 per cento da ossigeno e da anidride carbonica per il restante 30. Alla quota di sorvolo l’atmosfera è risultata essere circa un centesimo di quelle di Europa o Ganimede, per questo finora non era stata rivelata.
L’origine dell’ossigeno atmosferico è molto probabilmente dovuto al continuo bombardamento della superficie di Reia da parte di particelle elettricamente cariche provenienti dalla magnetosfera di Saturno, mentre per quanto riguarda l’origine dell’anidride carbonica la faccenda diventa misteriosa ed interessante.
Probabilmente come altri corpi del sistema solare, anche Rea probabilmente è ricca di molecole organiche di carbonio o del metano è mescolato insieme al ghiaccio d’acqua, che ne è il componente principale, per cui lo stesso meccanismo che genera l’ossigeno è anche l’autore del biossido di carbonio rilevato. Oppure un continuo bombardamento di micrometeoriti ricche di composti di carbonio potrebbe fornire la materia prima per le reazioni descritte prima, ma a questo punto viene da chiedersi da dove provengano queste micrometeoriti carboniose.
Un’altra ipotesi prevede che il biossido di carbonio provenga dall’interno del corpo celeste e che quindi questo sia molto antico, almeno quanto lo sia la luna quando si formò o che comunque sia il frutto di reazioni termochimiche molto antiche, anche se ora Rea appare geologicamente morta.
Insomma qualunque sia la risposta, Cassini con la sua scoperta ha avviato tutta un’altra sequenza di interrogativi di cui vi ho reso partecipi, forse il prossimo sorvolo del satellite da parte della sonda Casini potrà darci altre informazioni che ci potranno aiutare a dissipare questo mistero. Questo è previsto per il prossimo gennaio, quando Cassini sfiorerà Rea a soli 75 chilometri. Incrociate le dita.
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