AR1339: un grande gruppo di vivaci macchie solari

Credit: Il Poliedrico su immagine del NASA Solar Dynamics Observatory

È appena apparo sul bordo est del Sole il gruppo di macchie solari conosciuto come AR1339.
Esso è uno dei gruppi più grandi finora apparsi sul Sole negli ultimi anni e probabilmente sarà visibile anche con semplici fotocamere dotate di teleobiettivo e con la giusta estinzione di luce all’alba e al tramonto per i prossimi 10-11 giorni 1.

Un gruppo di macchie così  esteso ha anche buone probabilità di generare grandi esplosioni coronali, tant’è che il NOAA stima che ci sia almeno un buon 50% di probabilità che si verichino dei brillamenti di classe M.

Intanto quasi per sottolineare la sua natura vivace, AR1339 si è fatto notare fin dalla sua comparsa sul bordo orientale con magnifico flare  M4 e un lampo in luce ultravioletta subito registrato dal sistema SDO.
Questo CME ovviamente non è immediatamente diretto verso la Terra, ma per gli amici polari saranno visibili splendide aurore nelle prossime ore.

AR1339 sarà sempre più allineato con la Terra col passare dei giorni, sarà in linea verso l’8 del mese. Aspettiamoci delle sorprese.

Note:

  1. Non puntate MAI una fotocamera, un binocolo o qualsiasi sistema di lenti o specchi tra i vostri occhi e il Sole durante il giorno senza le opportune precauzioni e filtri seri. I danni sarebbero irreparabili!

Umberto Genovese

Autodidatta in tutto - o quasi, e curioso di tutto - o quasi. L'astronomia è una delle sue più grandi passioni. Purtroppo una malattia invalidante che lo ha colpito da adulto limita i suoi propositi ma non frena il suo spirito e la sua curiosità. Ha creato il Blog Il Poliedrico nel 2010 e successivamente il Progetto Drake (un polo di aggregazione di informazioni, articoli e link sulla celebre equazione di Frank Drake e proposto al l 4° Congresso IAA (International Academy of Astronautics) “Cercando tracce di vita nell’Universo” (2012, San Marino)) e collabora saltuariamente con varie riviste di astronomia. Nel 2020 ha pubblicato il suo primo libro "Interminati mondi e infiniti quesiti" sulla ricerca di vita intelligente nell'Universo, riscuotendo interessanti apprezzamenti. Definisce sé stesso "Cercatore".

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