Deep Impact/EPOXI verso la 103P/Harley 2

Sequenza di immagini del transito della Luna sul disco della Terra, ripresa da EPOXI il 28 e 29 maggio 2008.

Deep Impact/EPOXI, cortesia NASA/JPL

Ho già scritto due articoli sulla 103/P/Hartley 2, un terzo  sarebbe potuto essere stancante, dopotutto si tratta di una delle tante comete che ci sfiorano ogni anno. Invece no, questa è un po’ più speciale delle altre, perché il 4 novembre sarà oggetto di un incontro ravvicinato con  una sonda inviata dall’uomo.

Vi ricordate della missione Deep Impact che sparò un proiettile di 370 chili contro la 9P/Tempel 1 il 4 luglio del 2005? Bene, a parte i colpi, che son finiti, la sonda era ancora in ottimo stato, quindi perché non approfittarne? Alla NASA e all’Università del Maryland decisero di riusare la sonda per un altro incontro ravvicinato con un’altra cometa, le cambiarono nome, da Deep Impact a EPOXI e via. Fu scelta la cometa Boethin, ma questa non fu possibile rintracciarla per l’appuntamento previsto per il 2008. A questo punto  la scelta cadde sulla nostra cometa Hartley 2 come obbiettivo finale, con un fly-by previsto prima per l’11 ottobre, e poi deciso definitivamente per il 4 novembre del 2010.

Ma la gloriosa sonda Deep Impact/Epoxi non è rimasta a bighellonare nello spazio senza far niente per cinque anni: infatti nel 2008 ha compiuto studi su sette pianeti extrasolari cercando di determinarne l’albedo e di individuarne altre caratteristiche fisiche. Ha anche ripreso la Terra nell’infrarosso e nel visibile per mettere a punto  un plausibile modello di pianeta adatto alla vita visto dallo spazio da potersi usare nelle osservazioni future.
Alla fine dei conti, 330 milioni di dollari spesi bene.

Umberto Genovese

Autodidatta in tutto - o quasi, e curioso di tutto - o quasi. L'astronomia è una delle sue più grandi passioni. Purtroppo una malattia invalidante che lo ha colpito da adulto limita i suoi propositi ma non frena il suo spirito e la sua curiosità. Ha creato il Blog Il Poliedrico nel 2010 e successivamente il Progetto Drake (un polo di aggregazione di informazioni, articoli e link sulla celebre equazione di Frank Drake e proposto al l 4° Congresso IAA (International Academy of Astronautics) “Cercando tracce di vita nell’Universo” (2012, San Marino)) e collabora saltuariamente con varie riviste di astronomia. Nel 2020 ha pubblicato il suo primo libro "Interminati mondi e infiniti quesiti" sulla ricerca di vita intelligente nell'Universo, riscuotendo interessanti apprezzamenti. Definisce sé stesso "Cercatore".
Array

I commenti sono chiusi.

Commenti chiusi