Comunicazione di servizio

Purtroppo oggi il sito principale http://ilpoliedrico.com/ è rimasto chiuso per manutenzione per l’intera giornata e solo adesso la situazione sembra tornata alla normalità.

Ce ne scusiamo profondamente con i lettori per il disagio arrecato, anche se gli articoli erano raggiungibili su Facebook presso http://www.facebook.com/pages/Il-Poliedrico/110802622270247.

Se doveste avere altri problemi o per chiedere chiarimenti potete contattarci presso ilpoliedrico@ymail.com. Grazie di nuovo.

Un pensiero contro natura

L’altra sera mi sono imbattuto in una trasmissione televisiva in cui erano ospiti due personaggi politici: una ultraconservatrice cattolica e un esponente di primo piano di un partito politico che non esito a definire xenofobo e razzista; non faccio nomi perché non ritengo sia importante menzionare altro di questi personaggi. Entrambi si scambiavano reciproci  ammicamenti amichevoli sulla loro posizione comune contro la pillola RU486, ma spesso ho visto ben più di questo punto di contatto tra due schieramenti che si definiscono di opposte opinioni.
Entrambi i personaggi sopra citati in diverse occasioni hanno mostrato anche altre posizioni comuni: sull’omosessualità o le coppie di fatto, sull’aborto come sull’eutanasia etc. definendo questi argomenti come contro natura, e pertanto condannabili dal loro punto di vista.

Contro natura: tutto ciò che va contro gli ordinamenti naturali.

Allora  per questo è condannabile una trasfusione di sangue? gli esseri umani non possono scambiarselo così, come fosse un paio di mutande.
Rimuovere un tumore chirurgicamente è contro natura, togliersi un dente, mica è naturale rimuovere un  pezzo di corpo, anche se guasto.
Morire in guerra, morire di fame, morire per produrre qualcosa che non è proprio, è contro natura, non è certo naturale morire così.
La castità è contro natura, il rifiuto del  sesso  al di fuori della procreazione è contro natura, la capacità di trarre piacere dal proprio corpo è naturale, innaturale semmai è l’opposto.
Sforacchiare una montagna per farci passare un treno, distruggere le falde acquifere,  alterare il clima,  è contro natura, come lo è disseminare rifiuti in una discarica,  deviare il corso di un fiume per erigere una diga o bonificare una palude per coltivarne il terreno.
Molte, quasi tutte le attività umane vanno contro natura, nel senso che l’umanità ha appreso nell’arco della sua esistenza la capacità di andare oltre le naturali barriere e lo fa, nel bene e nel male.
Ai due questuanti politici, e anche a tutti gli altri che si appellano a condannare qualsiasi cosa perché essa è o va  contro natura, voglio ricordare che anche non usare il cervello e pretendere dagli ascoltatori di fare altrettanto, è e va contro natura.

Una nuova cosmologia che non fa Bang

Uno dei più grandi meriti della scienza è quello senza dubbio di avere il coraggio di ridiscutere tutti i suoi principi senza perdere di vista il suo obbiettivo, che è quello di spiegare razionalmente l’Universo che ci circonda, che sia un batterio o una galassia, un protone o un fiocco di neve, non importa.
Così, quando Wun-Yi Shu, ha proposto una nuova interpretazione del modello cosmologico attuale conosciuto come Big Bang, ho accolto la notizia con curiosità, senza pregiudizi o speranze o scetticismo, plaudendo alla capacità della scienza di rinnovarsi continuamente.

Legge di Hubble
Questa fu proposta da Edwin Hubble nel 1929 per spiegare lo spostamento verso il rosso delle righe spettrali di oggetti a distanza cosmologica; questa legge indica una relazione lineare tra il redshift della luce emessa dalle galassie e la loro distanza: tanto maggiore è la distanza della galassia e tanto maggiore sarà il suo redshift secondo l’equazione:

z = H0 D/c

dove z è il redshift misurato della galassia, Dc è la velocità della luce e H0 è la costante di Hubble, che secondo gli ultimi studi è di 74 km/s per Megaparsec con un margine d’errore del 4,3%. è la sua distanza,

Wun-Yi Shu ha proposto una interessante lettura partendo dalla metrica di  Friedmann-Lemaître-Robertson-Walker per creare un modello cosmologico che non facesse uso di due concetti non proprio bellissimi: la singolarità iniziale del Big Bang e l’energia oscura.

La singolarità iniziale nasce quando si tenta di risalire alle condizioni iniziali dell’Universo partendo dagli assunti attuali, come il redshift delle galassie e la massa stimata dell’Universo come ci vengono narrate dalle osservazioni astronomiche,  e le leggi fisiche come le conosciamo.
Il primo ad ipotizzare un punto d’origine iniziale fu Georges Lemaître nel 1927, indipendentemente da Alexander Friedmann; in seguito il modello del Big Bang fu esteso per rispondere ai nuovi interrogativi che sia la fisica quantistica (una asimmetria tra barioni e antibarioni nella composizione dell’Universo) che le osservazioni scientifiche (la radiazione cosmica di fondo da Arno Penzias e Robert Wilson nel 1964) fino ad arrivare a l’attuale modello inflattivo proposto da Alan Guth e a Alexei Starobinski agli inizi degli anni ’80.

L’introduzione dell’energia oscura  nell’attuale modello cosmologico si è reso necessario per spiegare le osservazioni che indicano un universo in accelerazione, ma il primo ad introdurre questo concetto fu Einstein con la costante cosmologica, un’ipotetica forma di energia con pressione negativa sul tessuto dell’Universo per contrastare le osservazioni di Hubble che portavano ad una singolarità iniziale. In seguito Einstein dichiarò che introdurre la costante cosmologica fu il suo più grande errore, ma quando fu sviluppata una teoria quantistica della materia, si scoprì  che il vuoto avesse una energia negativa, con una azione antigravitazionale e capace di accelerare l’espansione dell’universo.

L’importanza di c
Spesso c’è la tendenza di pensare che la velocità della luce sia costante, ma non lo è. In un corpo cristallino come ad esempio un diamante la  luce subisce un fenomeno di assorbimento-emissione che riduce la sua velocità a poche decine di migliaia di chilometri al secondo.
c invece è una proprietà dello spazio-tempo che i fotoni raggiungo nel vuoto perché non hanno massa.

Invece Wun-Yi ha reinterpretato le costanti universali come  c (equivalente alla velocità della luce nel vuoto) e la costante di gravitazione universale G rendendole variabili e postulando nelle nuove equazioni di campo dove G/c2 e quindi  G(t)/c(t)2=1. In questa nuova cosmologia in cui la massa si converte in distanza e viceversa -non voglio tediare il lettore con la dimostrazione matematica- l’unica costante invariabile rimane il tempo, quindi non può esistere né un principio (la singolarità iniziale), né una fine temporale (quindi anche se l’espansione dell’Universo accellera non può esserci una fine, ma questa è dovuta unicamente da G/c2 e non un’energia repulsiva oscura), ma una continua rimestura della massa che si converte in distanza equivalente.
Di ipotesi cosmologiche alternative al Big Bang ce ne sono molte e ne nascono in continuazione, ma questa è facile da confutare o meno: finora queste due costanti cosmologiche sono state oggetto di precise misurazioni e niente finora a dato prova della loro variabilità o di questo loro legame. In più questa ipotesi cosmologica, anche se pretende di spiegare alcune incongruenze nella luminosità delle supernove di tipo I nelle galassie più distanti nello spazio-tempo (questo mi fa ripensare all’apparente incongruenza dell’età degli ammassi stellari più antichi con l’età presunta dell’Universo), ma non spiega ad esempio la radiazione cosmica di fondo e la sua origine.
Mi fa anche pensare ad un’altra teoria cosmologica (smentita dalle osservazioni): quella dello stato stazionario di Hoyle, in cui avviene una creazione continua di materia (un atomo di idrogeno per metro cubo per un miliardo di anni) in palese contraddizione con il postulato della conservazione di massa.
Attualmente tutto il castello teorico del Big Bang includendo il modello inflattivo e l’energia oscura è in grado di fare previsioni sullo stato osservabile dell’Universo in accordo con le osservazioni fino a pochi microsecondi dopo il presunto Big Bang e solo quando arriverà una teoria migliore di questa potrò abbandonarla.

Posso dire che questa cosmologia di Wun-Yi non mi convince, neppure sul piano matematico, ma il bello della scienza è proprio questo: pensare e immaginare l’impensabile e avere il coraggio di esporlo, nella Scienza non ci sono gerarchie. la Scienza non ha dogmi o interessi particolari da difendere se non quello di ampliare la nostra conoscenza; pertanto applaudo a Wun-Li Shu per il suo coraggio, invitandolo a continuare nella sua ricerca.

Morale e sessualità


Ho sempre sostenuto che la morale deve avere due semplici regole sopra tutte le altre che regolano la nostra vita: ognuno deve essere libero di fare quello che vuole, purché questo non leda lo stesso diritto agli altri e che non  si commetta azioni che poi non si vorrebbe ricevere. È solo con una più ampia e corretta mentalità priva di discriminazioni di genere che la sessualità dovrebbe esser vissuta e insegnata; solo così non avremmo scandalo se una coppia sceglie di vivere la propria omosessualità liberamente, se un essere umano è libero di provare piacere dal e del proprio corpo.

[…] Aveva solo 13 anni e, in Egitto, e’ stata l’ultima vittima delle mutilazioni genitali femminili. […]

Queste sono notizie che non vorrrei mai leggere: come quella di Aisha,  oppure di quelle che solo apparentemente sembra che non c’entrino affatto, come quella sul concerto di Elton John  in Puglia che viene ostacolato da una parte della Chiesa Cattolica per l’omosessualità dichiarata del cantante, oppure del pestaggio di coppie  omosessuali in questi giorni ferragostani.

Tutte storie che traggono origine dalla non accettazione di una componente primaria della specie umana che è fondamentale in quasi tutte le forme di vita: la sessualità.

È triste vedere come tutto ciò che rientra nella sfera sessuale dell’individuo debba soggiacere ad una omologazione culturale che tende a rifiutarne l’esistenza in pubblico, lasciando poi in realtà campo libero a terribili storture come la demonizzazione dell’omosessualità – cosa invece naturale in molte altre specie animali dove addirittura in alcuni casi si verifica un salto di genere, o il rifiuto all’erotismo, dove il provare piacere fisico, specie per le donne, è considerato spesso grave peccato, salvo ammiccare all’eros e mercificare il corpo, soprattutto femminile, in tutti i modi possibili.

Vorrei ricordare soprattutto a coloro che, giustamente, si offendono per la triste storia della bambina, noi appartenenti alla  presunta superiore civiltà occidentale,  fino agli anni 50 del ventesimo secolo -quindi non più di sessant’anni fa- praticavamo la clitoridectomia per curare alcune turbe sessuali spesso riconducibili ad un’insano indottrinamento cuturale.

Trovo terribilmente ipocrita la discriminazione sessuale che richiede ad un essere umano maschio di avere esperienze sessuali complete in età della seconda adolescenza, quando  qualora invece  la stessa esperienza l’avesse un essere umano femmina,  questa debba essere considerata moralmente insana e quindi condannata. E altrettanto trovo stupide le condanne ad altri comportamenti erotici come la masturbazione o  altre pratiche erotico-sessuali che vengono definite insane dalla morale.
Appunto morale, quell’insieme di regole che pretende di dettare cosa è lecito fare e cosa no, che pretende di imporre vincoli e regole sul comportamento di un essere umano nella società, che condanna  pubblicamente il sesso, ma che lascia che si trasformino gli individui in oggetto di desiderio sessuale.
Non fraintendetemi: non intendo sdoganare con questa riflessione la zoofilia o la necrofilia, la pedofilia o la violenza sessuale, anzi. Ritengo che quest’ultime siano il frutto di una visione distorta e antiumana della sfera sessuale derivate da consuetudini culturali assurde come la castità e il peccato sessuale, che portano poi a vivere nella clandestinità e nelle forme più distorte l’eros che, fino a prova contraria, è l’emanazione di ogni forma di vita abbastanza evoluta: l’istinto di conservazione della specie unita alla capacità di provare piacere.

Invece un’accettazione culturale di un sano erotismo nella società sarebbe molto importante: deviazioni eropatiche come la pedofilia e la violenza sessuale, dove il bisogno dell’eros si unisce alla prevaricazione del più forte sull’indifeso in un autentico delirio di onnipotenza, cesserebbero la loro ragion d’essere, se non in pochi autentici casi di malattia mentale. E così per tutte le altre manifestazioni culturali che prevedono mutilazioni dei genitali o costrizioni innaturali come la castità forzata, oppure l’arrogante  pretesa di negare ogni diritto al piacere del proprio corpo a mezza ‘umanità, cesserebbero della ragione di esistere.

 

Biografia:

http://www.kelebekler.com/occ/usamutilaz.htm
http://www.giornalettismo.com/archives/75742/gay-donne-chiesa-pontifex-violenze/

Un palazzo in Paradiso

Il 15 ottobre 2003  il taikonauta cinese Yang Liwei ha pilotato il Shenzhou-5 in orbita per 21 ore prima di tornare sulla Terra.

La Cina così è entrata nell’esclusivo club di nazioni -Russia e Stati Uniti- che sono in grado di mandare  un essere umano in orbita con i propri mezzi.

In questi giorni la Cina ha superato l’economia giapponese e adesso è seconda solo rispetto a quella degli Stati Uniti d’America.
Sulla bontà del modello economico cinese non posso pronunciarmi, ma i risultati ottenuti dalla Repubblica Popolare restano comunque notevoli: basta guardare ai faraonici complessi che ha edificato per le Olimpiadi di Pechino nel 2008 per farsene un’idea.

Adesso i cinesi, lungi dall’essere quel popolo che stupidi luoghi comuni raccontano,  ha messo a segno un altro formidabile punto, stavolta nell’ingegneria aerospaziale: dopo essere stata la terza nazione che ha mandato autonomamente uomini in orbita dopo Unione Sovietica e Stati Uniti nel 2003, ha completato il primo modulo della sua futura stazione spaziale nazionale: il Tiangong 1 (che significa “Palazzo del Paradiso”).
Questo primo modulo verrà messo in orbita tra il 2010 e il 2011 senza equipaggio:  questo servirà di approdo come stazione scientifica per le prossime missioni spaziali cinesi -Shenzhou-8, Shenzhou-9, e Shenzhou-10 – e dovrebbe venire ingrandito attraverso  il Tiangong-2  previsto per il 2013 e il Tiangong 3  che sarà ultimato qualche tempo dopo, probabilmente tra il 2014 e il 2016, secondo le autorità cinesi. Con questi tre moduli attualmente in costruzione,  i cinesi costruiranno una base spaziale modulare come la Stazione Spaziale Internazionale, forse solo un po’ più piccola, che verrà usata molto probabilmente per una possibile missione lunare con equipaggio umano proposta per il 2017, anche se  quest’ultima missione per ora non è stata calendarizzata.

Per questa notizia non posso scrivere di più, La Cina si sa… è misteriosa e la sua scrittura lo è ancor di più…

Sognando cieli sereni

 

© Umberto Genovese

Almeno per me quest’anno l’incontro con le Perseidi non è stato molto fortunato: vari problemi, per fortuna temporanei, di salute mi hanno costretto a saltare l’appuntamento col cielo per quei mirabili giorni. Quindi non ho la più pallida idea di come sia stato là fuori, anche se la memoria degli scorsi anni mi fa credere che anche l’appuntamento di quest’anno sia stato più che discreto. Anche l’attesa congiunzione Venere Marte e Saturno è dovuta saltare, ma per quella la colpa principale era del maltempo che chiudeva -almeno per me- l’orizzonte con pessime nuvolacce. In effetti un tentativo di fotografia la sera del 10 agosto l’ho fatto, ma con pessimi risultati, come potete vedere dalla foto qui accanto.
Credo che mi rifarò con la congiunzione Venere – Spica per il 31 agosto, a quel tempo sarò in ferie e credo che sarà un degno appuntamento  da non perdere. Come è ormai consuetudine del Poliedrico, pubblico volentieri la carta del cielo anche per questo appuntamento, con la speranza che questa volta vada tutto bene.

Per quanto riguarda invece le Lacrime di San Lorenzo non posso che consigliare a tutti di visitare le splendide foto presenti in questa galleria curata dal NASAJPL Meteor Shower Group, dove sono raccolte alcune delle foto scattate a questo spettacolare evento.

Le rivelazioni dell’ovvio

Nei giorni scorsi Stephen Hawking ha di nuovo messo n subbuglio i media di tutto il mondo con un’altra notizia che per gli scienziati pare come sempre abbaastanza ovvia, ma che per i media disattenti appare eclatante: per loro non  è la notizia data, ma chi è stato a dirla, a renderla degna d’attenzione.

La volta precedente Hawking destò scalpore quando narrò sui concreti rischi per il genere umano in caso di un eventuale incontro ravvicinato. Anche in quel caso molti ciarlatani e sedicenti esperti persero l’ennesima  ghiotta occasione per tacere, e parlarono di un Hawking mistificatore della realtà, di aiuti alieni allo sviluppo della civiltà umana, etc…, arrivando perfino a scomodare anche il Vaticano che ormai non esclude a priori la sempre più sicura esistenza di forme di vita extraterrestri. Ma cosa disse lo scienziato britannico di tanto strano?
Le forme di vita più comuni nell’universo sono sicuramente forme di vita elementari basate sul carbonio: virus, spore e batteri.  Queste in caso di contatto anche accidentale possono rivelarsi letali per l’intero genere umano, come anche essere assolutamente innocue, non è possibile saperlo a priori. Per questo i primi astronauti venivano posti in quarantena rigidissima al loro rientro sulla Terra. Quindi un  eventuale  primo contatto della specie umana con altre forme di vita exterrestri è presumibile che avvenga a con queste.
L’altro caso di contatto è quello che ufologi e contattologi  sono convinti  che addirittura ci sia già stato in passato e che sia in atto anche ora: un contatto fisico con un’altra specie senziente extraterrestre. Per questi alieni poter arrivare sin qui sulla Terra significa solo una cosa:  essi sarebbero talmente avanti dal punto di vista tecnologico da considerare l’essere umano ancora all’età della pietra, nonstante i nostri iPad, Internet planetaria (quasi 😛 ), e tv via satellite. Potrebbero osservarci alla stessa stregua di come un biologo osserva una capsula di Petri, un allevatore di cincillà guarda le gabbiette dei suoi esserini pensando alle future pelliccie o come una compagnia petrolifera trivella un pozzo off shore senza curarsi dell’habitat marino.  In tutti i casi a rimetterci sono le forme di vita inferiori. Quasi certamente si riproporrebbe l’evento di quando Cortes sbarcò in sudamerica, gli indios furono sì uccisi dai fucili spagnoli, ma molti di più morirono per il raffreddore, endemico per gli invasori, letale per i nativi. Questi eventi sono stati narrati anche dalla fantascienza come ad esempio nella Guerra dei Mondi di Herbert George Wells, o The Quatermass Experiment di Nigel Kneale, e discussi scientificamente da Carl Sagan durante la sua tasmissione televisiva Cosmos nel 1980, ma i media solitamente assopiti si sono svegliati solo quando Hawking ha parlato.

Questa volta Hawking ha stupito tutti di nuovo quando ha raccontato la realtà nuda e cruda: la Terra obbiettivamente non è più in grado di sostenere l’attuale ritmo di sfruttamento,  un’idea che tra l’altro  è stata espressa più volte dal mondo accademico internazionale, magari con toni un po’ accesi come quando il biologo australiano Frank John Fenner parlò di estinzione del genere umano. Anche per Stephen Hawking l’unico modo per garantire un futuro vero alla razza umana è quello di migrare nel cosmo, né più nè meno di quello che buona parte del mondo scientifico –  e anche il Poliedrico qui – ha sempre sostenuto fin dagli inizi dell’era spaziale:  Gerard Kitchen O’Neill, già nel 1969 studiò la fattibilità di costruire isole artificiali nello spazio intorno al nostro pianeta, usando anche la Luna come fonte di molte materie prime che sarebbe stato troppo costoso mettere in orbita dalla Terra.
L’enorme spesa per la campagna militare del Vietnam spinse gli Stati Uniti – l’unica nazione con know out tecnologico adatto capace di sostenere finanziariamente una campagna spaziale così ampia fino a  quel momento- a sospendere il programma Apollo e con esso anche i progetti per una futura colonizzazione umana stabile dello spazio.
Anche in questo caso si fa sentire la necessità di un’Agenzia Spaziale sovranazionale, che a nome dell’intera specie umana riprenda in mano l’idea della colonizzazione spaziale. Non possiamo permettere che sia una sola nazione a parlare per tutto il genere umano -anche perché un progetto simile sarabbe insostenibile finanziariamente per un singolo paese, sarebbe quantomeno ingeneroso chiedere giusto un passaggio a chi si è faticosamente costruito la strada senza aver partecipato alla sua realizzazione. Quindi ben venga la provocazione di Hawking se serve a spronare i governi a prendere coscienza del problema,   e per capire le notizie date dai media tradizionali in cerca solo di scoop ferragostani, rivolgetevi al Poliedrico.

Il Sole verso il massimo

© Shawn Malone - LakeSuperiorPhoto.com - http://bit.ly/aVdFiF

E così è iniziato: col ritorno delle macchie solari che avevano tenuto col fiato sospeso gli astrofisici e gli eliofili di tutto il mondo è tornato a crescere il numero di macchie solari sul disco del Sole e con esse l’attività solare.

Le macchie solari sono zone della superficie solare dove affiorano intensi campi magnetici, prodotti all’interno del Sole stesso attraverso un effetto dinamo alimentato dalle forti correnti elettriche prodotte dal plasma. Le macchie appaiono scure perché i campi magnetici inibiscono il normale trasporto di energia dall’interno della stella verso la superficie. Per questo le macchie hanno una temperatura di 3-4000 °C, rispetto alla temperatura della fotosfera del Sole di 5600 °C.

Il  Ciclo Solare 24 è iniziato l’8 gennaio 2008, ma cause fino ad allora poco conosciute avevano impedito l’insorgere delle nuove macchie solari in barba a tutte le previsioni, tant’è che la loro scarsa presenza o assenza aveva fatto ipotizzare che il Sole stesse andando verso uno stato di quiescenza che aveva prodotto il Minimo di Maunder negli anni a cavallo tra il 1645 e 1715, o quantomeno come il Minimo di Dalton che ci fu tra il 1790 e il 1820. Questi periodi furono caratterizzati da inverni insolitamente rigidi e estati tiepide, tanto che il Minimo di Maunder è stato chiamato anche “Piccola Era Glaciale” e le cronache inglesi dell’epoca narrano di un Tamigi congelato a Londra d’inverno e sede di spettacoli e danze di pattinatori.
Questo importante particolare dovrebbe far riflettere sul legame tra il ciclo solare  delle macchie, l’irraggiamento solare e la temperatura media del pianeta,  l’influenza del Sole sul nostro clima globale è più di una semplice speculazione: se è vero il principio antropico del global warming, pensate l’incredibile regalo che ci ha fatto il nostro Sole per 2 anni e che stupidamente non abbiamo saputo sfruttare.
Il numero delle macchie solari è tornato a salire dal dicembre 2009 e i segnali di una ripresa attività solare sono dimostrati  dalle recenti e spettacolari aurore registrate.

La foto qui sopra  è stata scattata da Shawn Malone il 3 agosto appena fuori Marquette, nel Michigan, durante l’aurora boreale susseguente il flare di classe C dei giorni precedenti. Marquette è appena a 46° Nord, il che la rende la testimonianza di un’aurora boreale più a sud che abbia trovato tra quelle di quest’anno. Questa foto è stata scattata più o meno alla stessa latitudine delle nostre Alpi, quindi è plausibile supporre che anche  dalle stesse latitudini del continente europeo sia stato possibile osservare questo interessante fenomeno, tanto più che l’altitudine delle Alpi compensa in minima parte anche la curvatura terrestre. Se qualcuno ha notato e fotografato questa -o altre- aurore recenti ci scriva, saremmo lieti di offrire lo spazio per presentare il suo lavoro.

Integralismo? No, misoginia

Il Times ha dedicato la sua copertina ad Aisha, una diciottenne afghana che cercando di sfuggire al marito e alla sua famiglia che la schiavizzava è finita nelle mani dei talebani che l’hanno ricondotta a casa e autorizzato il marito a  deturparle il bellissimo viso con la mutilazione del naso e delle orecchie.

Certo, la riprovazione e lo sdegno per questo spregio deve essere forte, e ognuno di noi deve impegnarsi affinché un gesto simile non possa mai più ripetersi, ma è necessario anche fare un po’ di autocritica sul nostro modo di confrontarsi con l’altro sesso, e vedere oltre al dramma di Aisha, che nel tremendo male capitatole ha avuto la fortuna di essere salvata.

Purtroppo ci sono milioni di Aisha mute nel loro dramma nel mondo, anche qui nel nostro caro ricco Occidente. Il problema sorge quando le società sono fatte e pensate per soli uomini che pretendono di avere il diritto di uso e abuso sul corpo delle donne.A questa è stato tranciato il naso, ma la stessa brutalità non si riversa sulle donne quando esse vengono stuprate, soprattutto dentro la loro famiglia?
Solo perché non si notano le cicatrici esteriori non vuol dire che l’efferratezza della violenza sia diversa.
E qui mi riferisco alle donne rese schiave per servire in casa, a quelle cui viene negata l’istruzione, donne costrette ad una esistenza di servilismo assoluto perché pare che quello sia il loro unico dovere che hanno fin dalla nascita,  oppure quelle costrette a prostituirsi nelle strade e nei bordelli il cui unico obbiettivo è quello di dare piacere al maschio e al suo membro.
Dov’è la differenza tra Aisha a cui viene deturpato il volto per punirla per la sua fuga miseramente fallita, e colei che subisce qualsiasi ricatto per aver chiesto un po’ più di rispetto per sé?

Agosto 2010: un mese molto ricco

Per stampare la mappa del cielo, cliccare l'immagine.

Questo mese di agosto si mostra molto ricco dal punto di vista astronomico, non c’è solo l’appuntamento delle note Lacrime di San Lorenzo (vedi Le lacrime di San Lorenzo 2010), ma soltanto poche ore prima, alle 19:20 Tempo Locale di Siena (comunque valido con scarto di pochi minuti per tutta l’Italia) sarà possibile vedere questo meraviglioso grappolo di corpi celesti subito dopo il tramonto, un po’ come accadde il 14 luglio scorso (vedi uno spettacolo gratuito) ma senz’altro più ricco.


Tutti i tempi da me riportati nelle carte non comprendono la deviazione dell’ora legale, pertanto dovete, quando questa è in vigore, sommare un’ora a quella indicata dalle mappe.