Lo sfuggente Mercurio

Il cielo il 5 marzo 2012 - Credit: Il Poliedrico

Si narra che il grande Copernico non fosse mai riuscito a vedere di persona il pianeta Mercurio, il più sfuggente dei pianeti del sistema solare. Probabilmente anche questa storia è altrettanto apocrifa quanto lo sia la famosa mela di Newton o forse sono vere entrambe, questo non possiamo saperlo, mentre è un dato di fatto che osservare Mercurio è sempre stato difficile.

Anche se in realtà si riesce a scorgere Mercurio – in condizioni ottimali – da circa 8-10 giorni, il prossimo 5 marzo sarà una delle poche volte all’anno in cui la visibilità di questo sfuggente astro sarà ottimale, infatti raggiungerà la sua massima elongazione orientale proprio il 5 verso le 12:00.
La sera subito dopo il tramonto basterà seguire la retta immaginaria che unisce Giove e Venere in direzione del Sole 1  per scoprire un puntino luminoso di magnitudine apparente di -0,6 ad appena 10 gradi sopra l’orizzonte: quello è Mercurio.
Io consiglio di provare a cercarlo dopo le 18:30 (il Sole tramonta alle 18:08), verso la fine del crepuscolo civile, allora il riverbero del tramonto non dovrebbe limitare l’osservazione del pianeta.

Nel corso del mese di marzo ci saranno anche altri eventi interessanti come la congiunzione Venere-Giove del 13-14 marzo (appena 3° di separazione!), ma avremo occasione di parlarne per prepararci anche a questo. Intanto untate gli arnesi!

Cieli sereni!

Note:

  1. In realtà la linea immaginaria che unisce i pianeti  è – grossomodo – l’Eclittica, la linea immaginaria tracciata in cielo dal Sole.

Umberto Genovese

Autodidatta in tutto - o quasi, e curioso di tutto - o quasi. L'astronomia è una delle sue più grandi passioni. Purtroppo una malattia invalidante che lo ha colpito da adulto limita i suoi propositi ma non frena il suo spirito e la sua curiosità. Ha creato il Blog Il Poliedrico nel 2010 e successivamente il Progetto Drake (un polo di aggregazione di informazioni, articoli e link sulla celebre equazione di Frank Drake e proposto al l 4° Congresso IAA (International Academy of Astronautics) “Cercando tracce di vita nell’Universo” (2012, San Marino)) e collabora saltuariamente con varie riviste di astronomia. Nel 2020 ha pubblicato il suo primo libro "Interminati mondi e infiniti quesiti" sulla ricerca di vita intelligente nell'Universo, riscuotendo interessanti apprezzamenti. Definisce sé stesso "Cercatore".
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