Buon riposo Steve Jobs

Umby

Stanotte è morto Steve Jobs, fondatore ed ex amministratore delegato di Appe Inc.

Nel bene o nel male Steve Jobs ha cambiato il nostro modo di vivere e di lavorare.
Come avevo già raccontato l’anno scorso su queste pagine 1, lo spirito di  innovazione di Jobs ha davvero cambiato il mondo: da un’interfaccia a caratteri del primo Apple I, alla grafica con finestre di Lisa e dei primi Macintosh, che solo lo strapotere della Microsoft relegò a prodotti di nicchia.
Infine è arrivato il supporto tattile con l’Iphone e evolutosi concettualmente con l’Ipad, tanto da costringere le aziende concorrenti a sviluppare sistemi simili che ormai stanno via via sostituendo il classico pc portatile.
È vero, e non lo nego, che adesso la Apple ha preso una strada che non condivido, quella di essere diventata un marchio di tendenza che fornisce prodotti assai più costosi del loro reale valore per un pubblico di fans su scala mondiale.
Questo però è marketing, come quando una parte di italiani compravano l’automobile Fiat nonostante che fosse peggiore della concorrenza straniera perché era italiana, o l’altra parte non la comprava per principio per lo stesso motivo.
È altrettanto vero che la Apple – come molte altre aziende del settore – produce i suoi prodotti in Cina attraverso la Foxconn, una multinazionale di Taiwan con stabilimenti nella Repubblica Popolare Cinese che rifornisce anche Nokia, Sony etc., dove la manodopera è pagata 51 centesimi di dollaro l’ora, e che Steve Jobs al contrario del rivale Bill Gates non faceva donazioni miliardarie di beneficenza.
Questo però e il mondo reale. Il mondo che abbiamo costruito con le nostre scelte politiche e sociali, il mondo della globalizzazione capitalista ci permette di giocare con i nostri ninnoli supertecnologici pagandoli relativamente poco perché sono realizzati da qualcuno nel mondo reale per cifre da fame. Se adesso usiamo Internet, leggiamo la posta elettronica sullo smartphone preferito, o ci gustiamo l’ultimo film super effettoso in 3D stravaccati sul divano di casa, ricordiamoci che tutto questo è spesso frutto di lavoro sottopagato da qualche parte del mondo, magari nella Cina Comunista che per essere un sistema politico di popolo sembra sia governata da masochisti anoressici, o dagli gnomi di Babbo Natale, visto come vengono (sotto)pagati gli operai cinesi.

A questo punto concludo dicendo che Steve Jobs è stato un gran sognatore che ha rivoluzionato il mondo nel suo settore, quello tecnologico, e noi adesso ne riscuotiamo i benefici.
Dare a lui la colpa di essersi arricchito sfruttando manodopera a basso costo 2  piuttosto che per le sue idee rivoluzionarie, no, non me la sento  perché la colpa di questo sfruttamento è comune, è di noi pingui occidentali che preferiamo i nostri ninnoli tecnologici e certi agi a basso costo piuttosto che batterci per un mondo più giusto e onesto.

Note:

Umberto Genovese

Autodidatta in tutto - o quasi, e curioso di tutto - o quasi. L'astronomia è una delle sue più grandi passioni. Purtroppo una malattia invalidante che lo ha colpito da adulto limita i suoi propositi ma non frena il suo spirito e la sua curiosità. Ha creato il Blog Il Poliedrico nel 2010 e successivamente il Progetto Drake (un polo di aggregazione di informazioni, articoli e link sulla celebre equazione di Frank Drake e proposto al l 4° Congresso IAA (International Academy of Astronautics) “Cercando tracce di vita nell’Universo” (2012, San Marino)) e collabora saltuariamente con varie riviste di astronomia. Nel 2020 ha pubblicato il suo primo libro "Interminati mondi e infiniti quesiti" sulla ricerca di vita intelligente nell'Universo, riscuotendo interessanti apprezzamenti. Definisce sé stesso "Cercatore".
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