Integralismo? No, misoginia

Il Times ha dedicato la sua copertina ad Aisha, una diciottenne afghana che cercando di sfuggire al marito e alla sua famiglia che la schiavizzava è finita nelle mani dei talebani che l’hanno ricondotta a casa e autorizzato il marito a  deturparle il bellissimo viso con la mutilazione del naso e delle orecchie.

Certo, la riprovazione e lo sdegno per questo spregio deve essere forte, e ognuno di noi deve impegnarsi affinché un gesto simile non possa mai più ripetersi, ma è necessario anche fare un po’ di autocritica sul nostro modo di confrontarsi con l’altro sesso, e vedere oltre al dramma di Aisha, che nel tremendo male capitatole ha avuto la fortuna di essere salvata.

Purtroppo ci sono milioni di Aisha mute nel loro dramma nel mondo, anche qui nel nostro caro ricco Occidente. Il problema sorge quando le società sono fatte e pensate per soli uomini che pretendono di avere il diritto di uso e abuso sul corpo delle donne.A questa è stato tranciato il naso, ma la stessa brutalità non si riversa sulle donne quando esse vengono stuprate, soprattutto dentro la loro famiglia?
Solo perché non si notano le cicatrici esteriori non vuol dire che l’efferratezza della violenza sia diversa.
E qui mi riferisco alle donne rese schiave per servire in casa, a quelle cui viene negata l’istruzione, donne costrette ad una esistenza di servilismo assoluto perché pare che quello sia il loro unico dovere che hanno fin dalla nascita,  oppure quelle costrette a prostituirsi nelle strade e nei bordelli il cui unico obbiettivo è quello di dare piacere al maschio e al suo membro.
Dov’è la differenza tra Aisha a cui viene deturpato il volto per punirla per la sua fuga miseramente fallita, e colei che subisce qualsiasi ricatto per aver chiesto un po’ più di rispetto per sé?

Umberto Genovese

Autodidatta in tutto - o quasi, e curioso di tutto - o quasi. L'astronomia è una delle sue più grandi passioni. Purtroppo una malattia invalidante che lo ha colpito da adulto limita i suoi propositi ma non frena il suo spirito e la sua curiosità. Ha creato il Blog Il Poliedrico nel 2010 e successivamente il Progetto Drake (un polo di aggregazione di informazioni, articoli e link sulla celebre equazione di Frank Drake e proposto al l 4° Congresso IAA (International Academy of Astronautics) “Cercando tracce di vita nell’Universo” (2012, San Marino)) e collabora saltuariamente con varie riviste di astronomia. Nel 2020 ha pubblicato il suo primo libro "Interminati mondi e infiniti quesiti" sulla ricerca di vita intelligente nell'Universo, riscuotendo interessanti apprezzamenti. Definisce sé stesso "Cercatore".
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