E così è iniziato: col ritorno delle macchie solari che avevano tenuto col fiato sospeso gli astrofisici e gli eliofili di tutto il mondo è tornato a crescere il numero di macchie solari sul disco del Sole e con esse l’attività solare.
Le macchie solari sono zone della superficie solare dove affiorano intensi campi magnetici, prodotti all’interno del Sole stesso attraverso un effetto dinamo alimentato dalle forti correnti elettriche prodotte dal plasma. Le macchie appaiono scure perché i campi magnetici inibiscono il normale trasporto di energia dall’interno della stella verso la superficie. Per questo le macchie hanno una temperatura di 3-4000 °C, rispetto alla temperatura della fotosfera del Sole di 5600 °C. |
Il Ciclo Solare 24 è iniziato l’8 gennaio 2008, ma cause fino ad allora poco conosciute avevano impedito l’insorgere delle nuove macchie solari in barba a tutte le previsioni, tant’è che la loro scarsa presenza o assenza aveva fatto ipotizzare che il Sole stesse andando verso uno stato di quiescenza che aveva prodotto il Minimo di Maunder negli anni a cavallo tra il 1645 e 1715, o quantomeno come il Minimo di Dalton che ci fu tra il 1790 e il 1820. Questi periodi furono caratterizzati da inverni insolitamente rigidi e estati tiepide, tanto che il Minimo di Maunder è stato chiamato anche “Piccola Era Glaciale” e le cronache inglesi dell’epoca narrano di un Tamigi congelato a Londra d’inverno e sede di spettacoli e danze di pattinatori.
Questo importante particolare dovrebbe far riflettere sul legame tra il ciclo solare delle macchie, l’irraggiamento solare e la temperatura media del pianeta, l’influenza del Sole sul nostro clima globale è più di una semplice speculazione: se è vero il principio antropico del global warming, pensate l’incredibile regalo che ci ha fatto il nostro Sole per 2 anni e che stupidamente non abbiamo saputo sfruttare.
Il numero delle macchie solari è tornato a salire dal dicembre 2009 e i segnali di una ripresa attività solare sono dimostrati dalle recenti e spettacolari aurore registrate.
La foto qui sopra è stata scattata da Shawn Malone il 3 agosto appena fuori Marquette, nel Michigan, durante l’aurora boreale susseguente il flare di classe C dei giorni precedenti. Marquette è appena a 46° Nord, il che la rende la testimonianza di un’aurora boreale più a sud che abbia trovato tra quelle di quest’anno. Questa foto è stata scattata più o meno alla stessa latitudine delle nostre Alpi, quindi è plausibile supporre che anche dalle stesse latitudini del continente europeo sia stato possibile osservare questo interessante fenomeno, tanto più che l’altitudine delle Alpi compensa in minima parte anche la curvatura terrestre. Se qualcuno ha notato e fotografato questa -o altre- aurore recenti ci scriva, saremmo lieti di offrire lo spazio per presentare il suo lavoro.
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