Eppur si muove! (tx2025el reflow)

Prendo a prestito la celeberrima battuta attribuita all’astronomo Galileo Galilei che pronunciò  quando gli fu imposto da scriteriati omuncoli di abiurare l’eliocentrismo, dedicandola al mio resuscitato portatile (uno dei diversi) glorioso HP TX2025el.


Hewlett-Packard tx2025el

Agli inizi dello scorso mese, durante la mia convalescenza dall’infortunio che mi era capitato, mi morì letteralmente tra le braccia il mio portatile.

Ora chi mi conosce, sa della mia mania per i computer e quanto ci tenga a loro; ho una collezione infinita che parte addirittura dagli anni ’80 del secolo scorso, praticamente da quando ho iniziato a spippolare su questi cosi. Ovviamente non ho tutti quelli che avrei voluto o  piaciuto avere, alcuni di quelli che ho avuto non esistono più oramai da anni, avendo per un  certo periodo cannibalizzato macchine di classe PC in nuove configurazioni più performanti, riciclandone i componenti ancora validi (dischi, schede audio e video, schede di rete etc…). Adesso, anche quelli che mi hanno conoscono attraverso il Poliedrico, sanno di questa mia mania.

Nome del prodotto tx2025el
Codice prodotto KM115EA
Microprocessore Tecnologia mobile AMD Turion 64 X 2 TL-64
Cache microprocessore 512 KB + 512 KB di cache livello 2
Memoria 2048 MB (2 x 1024 MB)
Memoria max Fino a 2 GB di memoria DDR2
Scheda video NVIDIA GeForce Go 6150
Memoria video Fino a 527 MB
Disco rigido 250 (5400 rpm)
Drive multimediale Masterizzatore DVD Lightscribe Super Multi (+/-R +/-RW) con supporto a doppio strato
Display Schermo Widescreen BrightView WXGA da 12,1″ ad alta definizione (1280 x 800)
Fax/Modem Modem da 56K ad alta velocità
Scheda di rete Interfaccia di rete integrata Ethernet 10/100BT
Connessione wireless 802.11 pre-n

Bluetooth

Audio Altoparlanti Altec Lansing

Scheda audio compatibile 3D Soundblaster Pro integrata a 16 bit

Tastiera Tastiera compatibile da 101 tasti
Dispositivo di puntamento Touch pad con pulsante On/Off e scroll pad con scorrimento verticale dedicato, pulsanti per la regolazione del volume e disattivazione dell’audio, 2 pulsanti di avvio rapido
Slot scheda PC
  • Uno slot ExpressCard/34
Porte esterne
  • 3 USB 2.0
  • 1 porta VGA
  • 1 connettore modem RJ11
  • 1 connettore Ethernet RJ45
  • Uscita TV S-video
  • 2 uscite cuffia (1 con uscita SPDIF)
  • 1 ingresso microfono
  • 1 IEEE1394
  • 2 porte infrarossi con controllo a distanza (telecomando opzionale)
  • Microfono stereo integrato
  • Connettore docking per il cavo
Dimensioni 22,4 cm (L) x 30,6 cm (L) x 3,13 cm (H min) / 3,87 cm (H max)
Peso 1,92 kg
Livello sicurezza
  • Lettore di impronte digitali integrato
Alimentazione
  • Adattatore di alimentazione CA da 65W
  • Batteria a 4 e 8 celle agli ioni di litio (Li-Ion)

Questo gioiellino qui accanto racchiude prestazioni e accessori non comuni per un portatile in appena 3 Kg di peso compreso di batteria (ne ha in dotazione ben 2), ha un telecomando remoto agli infrarossi, un masterizzatore dual-layer con lightscribe (per le etichette) e uno schermo tattile, con penna o… dita. Quindi capite che io abbia fatto i salti mortali  per ripararlo.
Il guasto era dovuto a una dissaldatura, un banalissimo guasto dovuto all’eccessivo calore che il portatile, purtroppo, emette durante l’esercizio.

La scheda video -una GPU GO 6150- è montata su uno zoccolo mxm (Mobile PCI Express Module), il che lo porta ad essere teoricamente sostituibile, on po’ come si fa con le normali schede video nei fratelli maggiori PCI Express, ed è direttamente tenuta alla scheda madre da piccole sfere di stagno che  oltre  il contatto elettrico offrono anche una tenuta meccanica tra le due schede. Dato che in un portatile le dimensioni sono scarse (sennò che portatile è?), la CPU, in questo caso l’energivora stufetta AMD Turion, e la GPU, la Nvidia Go 6150, sono costrette a condividere lo stesso dissipatore e la stessa ventola. Essendo questi integrati vicini, ma su piani diversi, i progettisti hanno fatto ricorso a quella che i romani chiamano tacchia, ovvero una zeppa, per raggiungere la GPU che sta un paio di millimetri più in basso, più uno spessorino di silicone, che secondo me, non aiutava affatto la dissipazione del calore.
Partendo da queste premesse,  e sapendo che l’alternativa era quella di recuperare l’hard disk e buttare il resto (si, perché queste cose accadono sempre dopo la scadenza della garanzia), mi sono accinto a operare il portatile, e siccome ho le dita come prosciutti 8-), sono stato assistito dalle ottime mani di mia moglie.

La sceda madre, nuda e cruda

Dopo aver estratto l’estraibile -il lettore dvd è estraibile-  e svitato lo svitabile, ho avuto l’onore di avere tra le mani la scheda madre.
A questo punto è stato necessario ripulire accuratamente tutte le superfici a contatto col dissipatore con i soliti scovolini per le orecchie e alcool dalla vecchia pasta termica, ormai secca.

Ho costruito una sagoma di cartone in cui ho praticato un foro all’altezza e delle dimensioni dello zoccolo mxm della GPU e l’ho ricoperta di stagnola per poter dissipare il calore che l’avrebbe investita. Ho quindi fissato la scheda madre dal lato opposto alla GPU e sparato aria calda con l’asciugacapelli da 1500W per circa 2 minuti facendo cura di mantenere una certa pressione sullo zoccolo mmx dal lato opposto. Poi ho ripetuto la stessa operazione sul lato componenti avendo cura di metterci sempre il cartone stagnato a protezione della scheda madre. Il grave rischio di questa operazioone è infatti quello di provocare il distacco delle piste ramate della scheda madre, per cui, a chiunque venga in mente di seguire il mio disperato -e scellerato-  intervento, sa a quali rischi si  può esporre.

'a tacchia

A questo punto, si nota come tra la GPU e il dissipatore, rimane comunque un vuoto di circa mezzo millimetro, che ho avuto cura di riempire con uno spessore  di rame (‘a tacchia) per garantire il necessario smaltimento termico.

A questo punto ho ricoperto tutte le superfici a contatto del dissipatore con la pasta termica argentata (più efficace del normale gel siliconico bianco) e riassemblato il portatile; è sufficiente ripercorrere i passi fatti per smontarlo nell’ordine inverso, facendo attenzione alle viti.

Et voilà, l’HP tx2025el Betelgeuse è tornato a vivere!

Mi raccomando comunque ai possessori di portatili di usare sempre e comunque il profilo bilanciato  nelle opzioni del risparmio energetico di Microsoft Windows © o gli strumenti di risparmio energetico come CPU Frequency Scaling Monitor (applet di Gnome) o Powerdevil Power Management di KDE 4.x a cui è doveroso unire cpufrequtils per gestire il profilo energetico sotto GNU/Linux: i portatili non sono stati progettati per giocarci!


Una postilla è comunque doverosa: la tecnica che ho usato si chiama reflow,  quasi sicuramente è da considerarsi un rimedio temporaneo, in quanto probabilmente i nuovi contatti elettrici non sono stabili nel tempo e che il danno sia esteso anche alla GPU stessa; la soluzione migliore sarebbe comunque quella di far sostituire la GPU in un laboratorio attrezzato con una nuova, ma finché dura l’avventura… a caval donato non si guarda in bocca!

Umberto Genovese

Autodidatta in tutto - o quasi, e curioso di tutto - o quasi. L'astronomia è una delle sue più grandi passioni. Purtroppo una malattia invalidante che lo ha colpito da adulto limita i suoi propositi ma non frena il suo spirito e la sua curiosità. Ha creato il Blog Il Poliedrico nel 2010 e successivamente il Progetto Drake (un polo di aggregazione di informazioni, articoli e link sulla celebre equazione di Frank Drake e proposto al l 4° Congresso IAA (International Academy of Astronautics) “Cercando tracce di vita nell’Universo” (2012, San Marino)) e collabora saltuariamente con varie riviste di astronomia. Nel 2020 ha pubblicato il suo primo libro "Interminati mondi e infiniti quesiti" sulla ricerca di vita intelligente nell'Universo, riscuotendo interessanti apprezzamenti. Definisce sé stesso "Cercatore".
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