8 marzo: festa della Donna.

Ammirate la foto qui sopra.
A tanti di voi magari non dice niente, anche perché certamente per il comune sistema mediatico è più proficuo mostrare una soubrette o una di quelle che immeritatamente chiamano vip semplicemente perché hanno posato svestite per Playboy o qualche altra stupida testata scandalistica, oppure hanno sposato qualche miliardario. 
Guardando la foto penserete alla classica nerd con gli occhiali, la secchiona dell’ultima fila che posa accanto a una pila alta quanto lei di noiosissimi libri: il classico topo (o dovrei usare la declinazione al femminile visto che è una donna) di biblioteca.
Quei tomi non sono l’antologia russa, quello è il codice dei computer delle missioni Apollo e Skylab; il software che ha portato l’Uomo sulla Luna. Lei è Margaret Hamilton [1], ingegnere capo del team che ha scritto quel codice.

Vera Cooper Rubin al Vassar College negli anni Quaranta. Crediti: Vassar College.

Per me le Very Important Person da ammirare e portare ad esempio per le nuove generazioni sono queste: donne che niente meritano di meno rispetto ai loro più noti colleghi maschi: donne come Vera Rubin, scopritrice della discrepanza tra il movimento angolare previsto delle galassie e quello osservato, oggi spiegato introducendo il concetto della materia oscura, e l’apparente anisotropia nel moto di espansione dell’Universo dovuta alla disomogeneità di distribuzione delle galassie su scala di centinaia di milioni di anni luce (i filamenti di materia nell’Universo che si frappongono a grandi vuoti).
E proprio Vera Cooper Rubin fu anche una paladina dei diritti civili delle donne, un impegno che lei ha portato avanti per tutta la vita e che spesso l’ha portata a scontrarsi col rigido conformismo accademico: se oggi abbiamo donne scienziato lo dobbiamo anche al suo contributo; per questo sarebbe opportuno oggi ricordarla.

Oggi voglio ricordare qui l’essenziale contributo che donne come queste offrono quotidianamente all’intera Umanità.

Riferimenti:

  1. . NASA Office of Logic Design, "About Margaret Hamilton", klabs.org, 2010. klabs.org/home_page/hamilton.htm

Umberto Genovese

Autodidatta in tutto - o quasi, e curioso di tutto - o quasi. L'astronomia è una delle sue più grandi passioni. Purtroppo una malattia invalidante che lo ha colpito da adulto limita i suoi propositi ma non frena il suo spirito e la sua curiosità. Ha creato il Blog Il Poliedrico nel 2010 e successivamente il Progetto Drake (un polo di aggregazione di informazioni, articoli e link sulla celebre equazione di Frank Drake e proposto al l 4° Congresso IAA (International Academy of Astronautics) “Cercando tracce di vita nell’Universo” (2012, San Marino)) e collabora saltuariamente con varie riviste di astronomia. Nel 2020 ha pubblicato il suo primo libro "Interminati mondi e infiniti quesiti" sulla ricerca di vita intelligente nell'Universo, riscuotendo interessanti apprezzamenti. Definisce sé stesso "Cercatore".
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