Requiem per la Ison

La C/2012 S1 (ISON) è stata una delle più seguite e studiate comete di tutti i tempi. Questo sicuramente per l’enorme curiosità suscitata dalle sue aspettative di Cometa del Secolo poi rivelatesi infondate. La mole di dati, di spettri, di fotografie e di ipotesi del dopo perielio – era una sungrazing – sono immense. Ora, anche alla luce di come è finita, è giunto il momento di rimettere insieme tutte le tessere di questo mosaico per comprendere meglio l’evoluzione di questa straordinaria cometa.

Credit: ESA/NASA Solar and Heliospheric Observatory

Credit: ESA/NASA Solar and Heliospheric Observatory

A questo punto è ormai certo, la C/2012 S1 (ISON) non esiste più.
Quella che appena un anno fa veniva descritta come la cometa del secolo adesso non c’è più.
Della famosa cometa è rimasta solo una nuvola di detriti ormai invisibile che si allontana dal Sole e dal piano dell’eclittica, negandoci così anche lo spettacolo di una pioggia meteorica con pochi precedenti per la fine dell’anno.
La traiettoria seguita dalla cometa nel suo avvicinamento al Sole passa molto vicino al piano terrestre 1 2 [1], e la Terra la attraverserà intorno la metà del mese di gennaio 2014.

Anche se alcuni parametri fondamentali dell’orbita cometaria (argomento al perielio, distanza eliocentrica dei nodi) paiono essere simili a quelli di altre comete che danno origine a piogge meteoriche, questi non paiono però sufficienti a produrne una, in quanto la velocità media del materiale espulso dalla cometa, 1 km/sec-1, non pare essere sufficiente a disperdere abbastanza la polvere affinché questa intercetti la Terra nel posto giusto al momento giusto [2].
Inoltre l’attività della Ison da metà maggio a metà novembre è stata piuttosto scarsa rispetto al periodo della scoperta (indice Af[rho] di 341 cm nel periodo, equivalenti a circa 340 kg di polvere al secondo), il che non è poi molto rispetto alle attese, quindi anche la densità dello sciame è sicuramente piuttosto basso.
Questo significa che molto probabilmente non avremo alcuna pioggia meteorica legata alla Ison nel mese di gennaio, forse avremo un lieve aumento delle meteore sporadiche di fondo per qualche giorno, ma niente di più.


Note:

Note:

  1. Earth MOID = 9 LD
  2. Il MOID (Minimum Orbital Intersection Distance)  indica la minima distanza all’intersezione dell’orbita fra due corpi (in genere un pianeta con un corpo minore, asteroide, cometa etc.); questo indice viene utilizzato per valutare il rischio di collisione tra gli oggetti astronomici. In questo caso il MOID è indicato in distanze lunari (Lunar Distance), pari a 384400 chilometri.

Riferimenti:

  1. http://comets-asteroids.findthedata.org/l/621233/C-2012-S1-ISON

Umberto Genovese

Autodidatta in tutto - o quasi, e curioso di tutto - o quasi. L'astronomia è una delle sue più grandi passioni. Purtroppo una malattia invalidante che lo ha colpito da adulto limita i suoi propositi ma non frena il suo spirito e la sua curiosità. Ha creato il Blog Il Poliedrico nel 2010 e successivamente il Progetto Drake (un polo di aggregazione di informazioni, articoli e link sulla celebre equazione di Frank Drake e proposto al l 4° Congresso IAA (International Academy of Astronautics) “Cercando tracce di vita nell’Universo” (2012, San Marino)) e collabora saltuariamente con varie riviste di astronomia. Nel 2020 ha pubblicato il suo primo libro "Interminati mondi e infiniti quesiti" sulla ricerca di vita intelligente nell'Universo, riscuotendo interessanti apprezzamenti. Definisce sé stesso "Cercatore".
Array

Commenti chiusi