L’altro giorno un loquace Martin Rees 1, presidente della Royal Society, annunciava che entro pochi anni – il 2025 – saremmo stati in grado di osservare altri pianeti al di fuori del sistema solare. Queste possibilità potrebbero portare a scoprire una qualche forma di vita su di essi.
Oggi sento invece che alcuni gruppi di fanatici fondamentalisti religiosi musulmani hanno ucciso l’ambasciatore americano in Libia come risposta a un pessimo film che gira in Rete con l’ardire che è blasfemo per la Religione Musulmana e il Profeta Maometto.
Questi fatti completamente slegati fra loro però mi fanno pensare.
Nulla mi renderebbe più felice che annunciare su queste pagine la notizia della scoperta di altre forme di vita extraterrestri, anche se queste fossero dei piccolissimi batteri. Significherebbe che il Cosmo non è davvero uno spreco di spazio 2, il sogno di una vita, la mia, e quello di migliaia di generazioni umane che hanno rivolto gli occhi al cielo e immaginato altri mondi abitati domandandosi se davvero erano soli sulle sconfinate rive del Cosmo, che si avvera.
Come verrebbe letto l’annuncio che non siamo soli nell’Universo dai barbari fondamentalisti che infestano tutte le religioni? Quale Sacra Scrittura, Torah, Bibbia o Corano tiene conto della non unicità della Vita, se non quella sulla Terra?
Se una miope interpretazione di una qualsiasi Sacra Scrittura spinge ad uccidere nel nome di Dio come è accaduto in Europa negli ultimi mille anni, se in nome delle religioni si sono combattute guerre, massacrato popoli e assassinato persone innocenti, come ultimo l’ambasciatore americano Chris Stevens, cosa succederà quando verranno scoperte altre forme di vita al di fuori di quelle elencate dalle Sacre Scritture?
E se dovessimo scoprire altre forme di vita intelligente? Come si concilierebbero queste scoperte con le interpretazioni squisitamente antropocentriche della vita?
Non posso non pensare all’ondata di xenofobia fondamentalista che potrebbe travolgere la nostra civiltà se prima non impariamo a controllare i fenomeni fondamentalisti che scuotono troppo spesso le nostre società, dai Creazionisti che ancora credono che il mondo sia stato creato il 23 ottobre del 4004 a.C. verso l’ora di pranzo 3, ai fanatici religiosi che si fanno esplodere in un supermercato, o alle nazioni che si macchiano di genocidio in difesa della propria supremazia spirituale, politica o economica.
Spesso in qualche dibattito accademico viene portato come confronto l’esperienza delle diverse società umane quando queste sono venute in contatto, come gli inglesi nel continente nord americano e gli spagnoli in Sud America: tutte le civiltà tecnologicamente inferiori sono state decimate e assorbite da quelle più forti.
Questo è un possibile rischio di quello che potrebbe accadere anche alla nostra civiltà tecnologicamente più arretrata casomai riuscissimo ad avere un Primo Contatto con una civiltà extraterrestre, non importa se solo attraverso le onde radio o impulsi di luce collimata o solo per la scoperta di un qualsiasi artefatto non umano; l’importante è scoprire che il genere umano non sia l’unica forma di vita senziente dell’Universo.
In questo caso credo che invece il pericolo più grande sia insito in noi, nella nostra gretta smania di superiorità antropocentrica e nel nostro modo di affrontare l’ignoto: quello che non capiamo lo sbertucciamo, poi lo denigriamo e poi lo annientiamo, esattamente come abbiamo sempre fatto in tutto l’arco della storia umana. Il vero pericolo è dentro di noi.
Note:
- http://www.telegraph.co.uk/science/space/9527272/Scientists-could-find-alien-life-within-40-years-says-royal-astronomer.html ↩
- “So if it’s just us… seems like an awful waste of space.”
– Dr. Ellie Arroway, ‘Contact’ ↩ - James Ussher, arcivescovo irlandese del XVII secolo, calcolò la creazione del mondo basandosi sulle Sacre Scritture Cristiane proprio alle 12:00 in punto del 23 ottobre 4004 a.C. ↩
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