Stanotte è morto Steve Jobs, fondatore ed ex amministratore delegato di Appe Inc. Nel bene o nel male Steve Jobs ha cambiato il nostro modo di vivere e di lavorare. A questo punto concludo dicendo che Steve Jobs è stato un gran sognatore che ha rivoluzionato il mondo nel suo settore, quello tecnologico, e noi adesso ne riscuotiamo i benefici. |
Categoria: Costume & Società
Meritocrazia e libertà fondamentali
Tra le libertà fondamentali garantite all’essere umano e sancite nelle Costituzioni democratiche moderne ci sono la libertà di espressione e di credo religioso. Ma quanto vale l’abuso di questi diritti?
Nei giorni scorsi, in alcuni interventi a Radio Maria, il vice presidente del CNR Roberto De Mattei ha affermato che le catastrofi naturali, come il terribile terremoto che ha devastato il nord del Giappone a cui faceva esplicito riferimento, “sono una voce terribile ma paterna della bontà di Dio”.
Non contento della discutibile sparata, se non altro per rispetto per le migliaia di vittime giapponesi a cui vanno aggiunte le vittime della centrale nucleare di Fukushima che verranno nei prossimi mesi o anni, ha invitato a riflettere, sempre dai microfoni dell’emittente fondamentalista, sulle affermazioni – io le chiamo farneticazioni – di uno storico cristiano del V secolo, Salviano di Marsiglia, che attribuiva la caduta dell”Impero Romano ai comportamenti immorali e innaturali di pochi cartaginesi omosessuali e che i barbari provenienti dal nordest dell’Europa fossero una sorta di spirito purificatore.
Personalmente non mi importa un fico di cosa pensi il creazionista De Mattei, esso è libero di pensarla come vuole, che il mondo sia stato creato da Dio il 23 ottobre del 4004 a.C. alle 12:00 in punto 1 – giusto all’ora di pranzo, che i resti fossili dei dinosauri siano un’invenzione del Diavolo come anche il decadimento radioattivo delle rocce che indica la reale età della Terra, e che la Terra è piatta al centro dell’Universo.
Anzi, se gli fa piacere, può anche mutilarsi la carne se il suo credo religioso glielo impone per quanto me ne importa.
Quello che penso sia discutibile e anche di cattivo gusto è che approfitti della sua posizione politica di vice presidente del CNR per divulgare al resto del mondo le sue poco scientifiche e balzane idee.
Da privato cittadino può anche andarsene in televisione, alla radio o nelle piazze a divulgare il suo pensiero, perché è un suo sacrosanto diritto, ma comunque dopo essersi allontanato da un incarico così prestigioso come la vice presidenza di un istituto di ricerca scientifica nazionale.
Si fa un gran parlare di meritocrazia e di valore della ricerca scientifica, allora De Mattei si dimetta dall’incarico e rinunci ai 100 000 euro -tutti dei contribuenti – di stipendio all’anno, lasci il posto a scienziati più meritevoli, così che possa fare quello che veramente ama fare: il telepredicatore.
Link esterni:
Roberto de Mattei, sodomiti, castigo, provvidenza
”Il terremoto? Voce della bontà di Dio”: bufera sul vicepresidente Cnr Roberto De Mattei
Amore Etica Solidarietà
Pullman del macabro che affollano i luoghi di un efferato delitto. Come pellegrini che visitano i luoghi sacri delle religioni, frotte di turisti del weekend si mettono in viaggio per sbirciare un muro, una pietra, del terriccio bruciato.
Se in quei luoghi non fosse successo niente o nessuno ne avesse fatto un plastico forse quelle persone sarebbero rimaste a casa a rincoglionirsi davanti alla televisione o un videopoker.
Il macabro fa audience. Il primo che lo scoprì fu il povero Alfredino nel pozzo di Vermicino. Da allora è stata un’escalation continua, che è arrivata fino ad Erba, passando per Cogne fino ad oggi. Ma quasi sempre il mostro non è lo straniero, ma è nella famiglia, un parente, un amico, qualcuno di cui abitualmente ci si fida.
Quella famiglia che tanto viene elevata a Supremo Valore Universale quanto più cela le aberrazioni all’interno: le madri che uccidono i figli appena nati, padri di famiglia che abusano del loro ruolo e si trasformano nel loro piccolo in feroci tiranni. Figli che uccidono i genitori per un pugno di mosche…
L’involuzione della specie: da Darwin alla filosofia del piccione
La cultura che viene oggi promossa dalla televisione e dai programmi trash io la chiamo la Filosofia del Piccione:
mangiare, bere, sporcare e non capire niente… (nemmeno quando poi il piccione viene fatto arrosto).

Pennacchio di cenere del vulcano Planchon-Peteroa (Cile)
Questa foto della Nasa ripresa dall’Earth Observing-1, mi ha fatto ritornare in mente un saggio del celebre Charles Darwin pubblicato per la Geological Society nel 1838 intitolato “Sulla connessione che esiste tra certi fenomeni vulcanici nel Sud America e la formazione di catene di montagne e di vulcani, come effetti della stessa forza per cui vengono sollevati i continenti” 1.
Charles Darwin era un naturalista, e nel 1835, anno in cui scrisse il saggio, non si conosceva ancora la deriva dei continenti e le placche tettoniche. Ma non era uno stupido o un visionario, come alcuni integralisti religiosi fanatici del biblico creazionismo vogliono far credere. Vide un plausibile nesso tra il terremoto del 20 febbraio 1835 in Cile, la precedente eruzione del vulcano Osorno a cui assistì e le formazioni geologiche e naturali che osservò esplorando le Ande durante il suo lungo viaggio col brigantino Beagle.
Ora magari alcune supposizioni di Darwin possono farci sorridere, ma lui era figlio del suo tempo e delle sue conoscenze. Oggi abbiamo portato avanti le sue e le nostre conoscenze, quindi se troviamo delle inesattezze sulle teorie di Darwin come ad esempio sull’evoluzione della Vita (non sull’impianto ma sull’interpretazione di alcuni dati) lo si deve unicamente ad una maggiore comprensione che abbiamo oggi della meccanica evolutiva.
Andando oltre Darwin, c’è chi ancora si briga di raccontarci che la Terra è piatta, che Galileo Galilei e Keplero avevano torto, che l’uomo moderno non è mai stato sulla Luna, mentre gli Antichi 2 facevano le piramidi usando forze occulte e spostavano i blocchi di pietra di Stonehenge col pensiero o magari con l’aiuto di qualche alieno, come quello che qualche sedicente esperto asseriva avesse manomesso la Voyager 2.
Quando sento di queste notizie, non so se arrabbiarmi o riderci su, allora mi prende lo sconforto.
Penso alle migliaia di studenti (e mi fermo a questo Paese) a cui è stata tolta la geografia come materia di insegnamento, mentre non viene toccata l’ora di indottrinamento religioso (la chiamo così perché non è insegnamento delle religioni) e si vuole donare loro una Bibbia, forse perché nell’era dei navigatori satellitari non serve sapere i nomi dei fiumi, le regioni che attraversano, i nomi dei mari in cui ogni agosto, come animali al pascolo, vengono spinti, magari pregando che durante il tragitto il mezzo di trasporto non si rompa e li faccia arrivare a destinazione.
Penso a quelli che la mattina nemmeno si vestono senza consultare gli oroscopi, o si rivolgono ai maghi o alla televisione per ogni problema, quando spesso basta andare dal medico per i problemi di salute o da un amico che sappia ascoltare per gli altri.
Penso alla dilagante ignoranza che sta sommergendo questo Paese che aveva dato i natali ai Ragazzi di Via Panisperna, Galileo Galilei e Leonardo da Vinci, a centinaia di migliaia di ricercatori poi costretti ad emigrare, nonostante gli innumerevoli sacrifici delle loro famiglie e di loro stessi.
Penso al colpevole disinteresse per la trasmissione della conoscenza contrapposto all’interesse squisitamente politico di avere un popolo ignorante e passivo che non sa porre domande e avanzare legittime pretese.
Penso all’ignavia della classe politica di questo Paese, succube alle ingerenze illecite e anticostituzionali di uno Stato estero che impone la sua visione limitata, distorta e molto di parte della Scienza in funzione della restaurazione del potere temporale che aveva temporaneamente perso 140 anni fa.
Ora facciamo un gedankexperiment (esperimento ideale): un alieno cosa potrebbe pensare di noi?
Che stiamo regredendo nello stato intellettivo in maniera caotica e disordinata: invece di dare spazio alla conoscenza, la stiamo eliminando dal futuro dei nostri figli, in compenso diamo largo respiro all’ignoranza e alla superstizione: 2012, Nibiru, il geocentrismo, la Terra piatta, il creazionismo, l’odio per la diversità e l’omologazione del pensiero unico. Sicuramente penserà, a ragione, che non potrà esserci una prospettiva futura per un popolo così.
Un pensiero contro natura
L’altra sera mi sono imbattuto in una trasmissione televisiva in cui erano ospiti due personaggi politici: una ultraconservatrice cattolica e un esponente di primo piano di un partito politico che non esito a definire xenofobo e razzista; non faccio nomi perché non ritengo sia importante menzionare altro di questi personaggi. Entrambi si scambiavano reciproci ammicamenti amichevoli sulla loro posizione comune contro la pillola RU486, ma spesso ho visto ben più di questo punto di contatto tra due schieramenti che si definiscono di opposte opinioni.
Entrambi i personaggi sopra citati in diverse occasioni hanno mostrato anche altre posizioni comuni: sull’omosessualità o le coppie di fatto, sull’aborto come sull’eutanasia etc. definendo questi argomenti come contro natura, e pertanto condannabili dal loro punto di vista.
Contro natura: tutto ciò che va contro gli ordinamenti naturali.
Allora per questo è condannabile una trasfusione di sangue? gli esseri umani non possono scambiarselo così, come fosse un paio di mutande.
Rimuovere un tumore chirurgicamente è contro natura, togliersi un dente, mica è naturale rimuovere un pezzo di corpo, anche se guasto.
Morire in guerra, morire di fame, morire per produrre qualcosa che non è proprio, è contro natura, non è certo naturale morire così.
La castità è contro natura, il rifiuto del sesso al di fuori della procreazione è contro natura, la capacità di trarre piacere dal proprio corpo è naturale, innaturale semmai è l’opposto.
Sforacchiare una montagna per farci passare un treno, distruggere le falde acquifere, alterare il clima, è contro natura, come lo è disseminare rifiuti in una discarica, deviare il corso di un fiume per erigere una diga o bonificare una palude per coltivarne il terreno.
Molte, quasi tutte le attività umane vanno contro natura, nel senso che l’umanità ha appreso nell’arco della sua esistenza la capacità di andare oltre le naturali barriere e lo fa, nel bene e nel male.
Ai due questuanti politici, e anche a tutti gli altri che si appellano a condannare qualsiasi cosa perché essa è o va contro natura, voglio ricordare che anche non usare il cervello e pretendere dagli ascoltatori di fare altrettanto, è e va contro natura.
Morale e sessualità
Ho sempre sostenuto che la morale deve avere due semplici regole sopra tutte le altre che regolano la nostra vita: ognuno deve essere libero di fare quello che vuole, purché questo non leda lo stesso diritto agli altri e che non si commetta azioni che poi non si vorrebbe ricevere. È solo con una più ampia e corretta mentalità priva di discriminazioni di genere che la sessualità dovrebbe esser vissuta e insegnata; solo così non avremmo scandalo se una coppia sceglie di vivere la propria omosessualità liberamente, se un essere umano è libero di provare piacere dal e del proprio corpo.
[…] Aveva solo 13 anni e, in Egitto, e’ stata l’ultima vittima delle mutilazioni genitali femminili. […]
Queste sono notizie che non vorrrei mai leggere: come quella di Aisha, oppure di quelle che solo apparentemente sembra che non c’entrino affatto, come quella sul concerto di Elton John in Puglia che viene ostacolato da una parte della Chiesa Cattolica per l’omosessualità dichiarata del cantante, oppure del pestaggio di coppie omosessuali in questi giorni ferragostani.
Tutte storie che traggono origine dalla non accettazione di una componente primaria della specie umana che è fondamentale in quasi tutte le forme di vita: la sessualità.
È triste vedere come tutto ciò che rientra nella sfera sessuale dell’individuo debba soggiacere ad una omologazione culturale che tende a rifiutarne l’esistenza in pubblico, lasciando poi in realtà campo libero a terribili storture come la demonizzazione dell’omosessualità – cosa invece naturale in molte altre specie animali dove addirittura in alcuni casi si verifica un salto di genere, o il rifiuto all’erotismo, dove il provare piacere fisico, specie per le donne, è considerato spesso grave peccato, salvo ammiccare all’eros e mercificare il corpo, soprattutto femminile, in tutti i modi possibili.
Vorrei ricordare soprattutto a coloro che, giustamente, si offendono per la triste storia della bambina, noi appartenenti alla presunta superiore civiltà occidentale, fino agli anni 50 del ventesimo secolo -quindi non più di sessant’anni fa- praticavamo la clitoridectomia per curare alcune turbe sessuali spesso riconducibili ad un’insano indottrinamento cuturale.
Trovo terribilmente ipocrita la discriminazione sessuale che richiede ad un essere umano maschio di avere esperienze sessuali complete in età della seconda adolescenza, quando qualora invece la stessa esperienza l’avesse un essere umano femmina, questa debba essere considerata moralmente insana e quindi condannata. E altrettanto trovo stupide le condanne ad altri comportamenti erotici come la masturbazione o altre pratiche erotico-sessuali che vengono definite insane dalla morale.
Appunto morale, quell’insieme di regole che pretende di dettare cosa è lecito fare e cosa no, che pretende di imporre vincoli e regole sul comportamento di un essere umano nella società, che condanna pubblicamente il sesso, ma che lascia che si trasformino gli individui in oggetto di desiderio sessuale.
Non fraintendetemi: non intendo sdoganare con questa riflessione la zoofilia o la necrofilia, la pedofilia o la violenza sessuale, anzi. Ritengo che quest’ultime siano il frutto di una visione distorta e antiumana della sfera sessuale derivate da consuetudini culturali assurde come la castità e il peccato sessuale, che portano poi a vivere nella clandestinità e nelle forme più distorte l’eros che, fino a prova contraria, è l’emanazione di ogni forma di vita abbastanza evoluta: l’istinto di conservazione della specie unita alla capacità di provare piacere.
Invece un’accettazione culturale di un sano erotismo nella società sarebbe molto importante: deviazioni eropatiche come la pedofilia e la violenza sessuale, dove il bisogno dell’eros si unisce alla prevaricazione del più forte sull’indifeso in un autentico delirio di onnipotenza, cesserebbero la loro ragion d’essere, se non in pochi autentici casi di malattia mentale. E così per tutte le altre manifestazioni culturali che prevedono mutilazioni dei genitali o costrizioni innaturali come la castità forzata, oppure l’arrogante pretesa di negare ogni diritto al piacere del proprio corpo a mezza ‘umanità, cesserebbero della ragione di esistere.
Biografia:
http://www.kelebekler.com/occ/usamutilaz.htm
http://www.giornalettismo.com/archives/75742/gay-donne-chiesa-pontifex-violenze/
Le rivelazioni dell’ovvio
Nei giorni scorsi Stephen Hawking ha di nuovo messo n subbuglio i media di tutto il mondo con un’altra notizia che per gli scienziati pare come sempre abbaastanza ovvia, ma che per i media disattenti appare eclatante: per loro non è la notizia data, ma chi è stato a dirla, a renderla degna d’attenzione.
La volta precedente Hawking destò scalpore quando narrò sui concreti rischi per il genere umano in caso di un eventuale incontro ravvicinato. Anche in quel caso molti ciarlatani e sedicenti esperti persero l’ennesima ghiotta occasione per tacere, e parlarono di un Hawking mistificatore della realtà, di aiuti alieni allo sviluppo della civiltà umana, etc…, arrivando perfino a scomodare anche il Vaticano che ormai non esclude a priori la sempre più sicura esistenza di forme di vita extraterrestri. Ma cosa disse lo scienziato britannico di tanto strano?
Le forme di vita più comuni nell’universo sono sicuramente forme di vita elementari basate sul carbonio: virus, spore e batteri. Queste in caso di contatto anche accidentale possono rivelarsi letali per l’intero genere umano, come anche essere assolutamente innocue, non è possibile saperlo a priori. Per questo i primi astronauti venivano posti in quarantena rigidissima al loro rientro sulla Terra. Quindi un eventuale primo contatto della specie umana con altre forme di vita exterrestri è presumibile che avvenga a con queste.
L’altro caso di contatto è quello che ufologi e contattologi sono convinti che addirittura ci sia già stato in passato e che sia in atto anche ora: un contatto fisico con un’altra specie senziente extraterrestre. Per questi alieni poter arrivare sin qui sulla Terra significa solo una cosa: essi sarebbero talmente avanti dal punto di vista tecnologico da considerare l’essere umano ancora all’età della pietra, nonstante i nostri iPad, Internet planetaria (quasi 😛 ), e tv via satellite. Potrebbero osservarci alla stessa stregua di come un biologo osserva una capsula di Petri, un allevatore di cincillà guarda le gabbiette dei suoi esserini pensando alle future pelliccie o come una compagnia petrolifera trivella un pozzo off shore senza curarsi dell’habitat marino. In tutti i casi a rimetterci sono le forme di vita inferiori. Quasi certamente si riproporrebbe l’evento di quando Cortes sbarcò in sudamerica, gli indios furono sì uccisi dai fucili spagnoli, ma molti di più morirono per il raffreddore, endemico per gli invasori, letale per i nativi. Questi eventi sono stati narrati anche dalla fantascienza come ad esempio nella Guerra dei Mondi di Herbert George Wells, o The Quatermass Experiment di Nigel Kneale, e discussi scientificamente da Carl Sagan durante la sua tasmissione televisiva Cosmos nel 1980, ma i media solitamente assopiti si sono svegliati solo quando Hawking ha parlato.

L’enorme spesa per la campagna militare del Vietnam spinse gli Stati Uniti – l’unica nazione con know out tecnologico adatto capace di sostenere finanziariamente una campagna spaziale così ampia fino a quel momento- a sospendere il programma Apollo e con esso anche i progetti per una futura colonizzazione umana stabile dello spazio.
Integralismo? No, misoginia
Il Times ha dedicato la sua copertina ad Aisha, una diciottenne afghana che cercando di sfuggire al marito e alla sua famiglia che la schiavizzava è finita nelle mani dei talebani che l’hanno ricondotta a casa e autorizzato il marito a deturparle il bellissimo viso con la mutilazione del naso e delle orecchie.
Certo, la riprovazione e lo sdegno per questo spregio deve essere forte, e ognuno di noi deve impegnarsi affinché un gesto simile non possa mai più ripetersi, ma è necessario anche fare un po’ di autocritica sul nostro modo di confrontarsi con l’altro sesso, e vedere oltre al dramma di Aisha, che nel tremendo male capitatole ha avuto la fortuna di essere salvata.
Purtroppo ci sono milioni di Aisha mute nel loro dramma nel mondo, anche qui nel nostro caro ricco Occidente. Il problema sorge quando le società sono fatte e pensate per soli uomini che pretendono di avere il diritto di uso e abuso sul corpo delle donne.A questa è stato tranciato il naso, ma la stessa brutalità non si riversa sulle donne quando esse vengono stuprate, soprattutto dentro la loro famiglia?
Solo perché non si notano le cicatrici esteriori non vuol dire che l’efferratezza della violenza sia diversa.
E qui mi riferisco alle donne rese schiave per servire in casa, a quelle cui viene negata l’istruzione, donne costrette ad una esistenza di servilismo assoluto perché pare che quello sia il loro unico dovere che hanno fin dalla nascita, oppure quelle costrette a prostituirsi nelle strade e nei bordelli il cui unico obbiettivo è quello di dare piacere al maschio e al suo membro.
Dov’è la differenza tra Aisha a cui viene deturpato il volto per punirla per la sua fuga miseramente fallita, e colei che subisce qualsiasi ricatto per aver chiesto un po’ più di rispetto per sé?