Il primo sistema di anelli attorno ad un asteroide

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eso1410c

L’asteroide Chariklo in una rappresentazione artistica con due anelli. Crediti: ESO/L. Calçada/M. Kornmesser/Nick Risinger. Fonte ESO: http://www.eso.org/public/italy/images/eso1410c/

La grande scoperta è arrivata dall’ESO: il remoto asteroide Chariklo è circondato da due densi e stretti anelli. Telescopi in ben sette luoghi differenti nel Sud Ameria, tra cui il telescopio danese di 1,54 metri e il telescopio TRAPPIST all’Osservatorio di La Silla dell’ESO in Cile sono stati utilizzati per fare questa sorprendente scoperta ai confini del nostro Sistema Solare interno, ossia oltre l’orbita di Nettuno.

Questo risultato suscita grande interesse e dibattito dato che Chariklo rappresenta il più piccolo oggetto, oltre che estremamente lontano, all’interno del nostro Sistema Solare ad avere un sistema di anelli. E’ il primo asteroide ad avere questa caratteristica a parte i quattro pianeti giganti gassosi: Giove, Saturno, Urano e Nettuno.

La scoperta è avvenuta durante un transito sul disco della stella … (continua su)

Al di là delle origini del Sistema Solare

La scienza ha sempre cercato di rispondere alle più incredibili curiosità umane usando poche ma solide basi da cui partire. Adesso grazie al pensiero scientifico possiamo affermare di aver compreso a grandi linee la nascita e perfino la morte futura dell’Universo, la nascita del Sistema Solare, fino a quando il Sole si spegnerà in una piccola nana bianca tra circa 5 miliardi di anni 1.
Grazie agli studi paleontologici, biologici, chimici e fisici, siamo riusciti a ricostruire tutta la cronistoria della Terra, da quando era un polveroso sasso senza vita fino al meraviglioso mondo che è oggi.
Eppure gli scienziati non sono ancora sazi di sapere – d’altronde è bene che non lo siano mai, ci sono quelli che si domandano cosa c’era prima del Big Bang
2 o se possono esistere universi paralleli e come questi potrebbero essere.
Gary R. Huss invece si domanda più prosaicamente: quale tipo di stella ha dato origine alla nebulosa che ha creato il nostro sistema solare?
Questa può sembrare una domanda irrisolvibile ma invece la soluzione è molto più banale di quanto si pensi.

La zona centrale della Nebulosa dell’Aquila,

Analizzando le rocce terrestri, marziane, lunari e meteoriche è stato possibile per gli scienziati di farsi un’idea abbastanza precisa sull’abbondanza di certi elementi chimici piuttosto che altri nel sistema solare.

Senza scendere nel tedioso particolare sulle analisi dei rapporti tra i vari isotopi e radionuclidi 3 4 sparsi nei più vari campioni analizzati e conoscendo abbastanza bene i meccanismi della fusione nucleare che alimentano le stelle e che producono gli atomi più complessi di cui siamo composti, si possono calcolare quali tipi di reazione nucleare possono dar luogo a certe abbondanze.

L’immagine composita del resto di supernova G299.2-2.9. L’ampiezza della struttura è di circa 114 anni luce (Crediti: X-ray: NASA/CXC/U.Texas/S.Park et al, ROSAT; Infrared: 2MASS/UMass/IPAC-Caltech/NASA/NSF).

L’immagine composita del resto di supernova G299.2-2.9. L’ampiezza della struttura è di circa 114 anni luce (Crediti: X-ray: NASA/CXC/U.Texas/S.Park et al, ROSAT; Infrared: 2MASS/UMass/IPAC-Caltech/NASA/NSF).

Appunto studiando quali radionuclidi a vita breve  5 presenti all’inizio della storia del Sistema Solare 6 e la loro abbondanza relativa rispetto ai radionuclidi a vita lunga come l’uranio 238, il torio 232, il potassio 40 e così via, si può tentare di ricostruire la composizione chimica della nebulosa che dette origine al nostro sistema solare, primo e fondamentale passo per sapere cosa ci sia stato prima, ovvero quali potrebbero essere state le caratteristiche della stella – o stelle – che ha prodotto tutti gli elementi chimici più pesanti dell’idrogeno di cui tutti noi siamo costituiti.
Studiando i vari tipi di sintesi nucleare nei diversi casi di evoluzione stellare che arrivano a produrre i radionuclidi cercati, si è potuto stabilire che la massa limite va da 1 a 120 masse solari, un po’ vago come limite ma è già qualcosa.

Ma è possibile per una singola stella produrre i radionuclidi a vita breve scoperti nel sistema solare?
È poco probabile che una stella con una massa compresa tra le 20 e le 60 masse solari o una stella di massa intermedia del ramo asintotico delle giganti (AGB 7) sia la responsabile dei radionuclidi osservati.

La nebulosa “Occhio di Gatto” generata da una stella gigante tipo AGB.

Piccole stelle AGB non possono produrre abbastanza ferro 60. Una supernova di tipo II originata da una stella con una massa iniziale superiore a 20 masse solari produrrebbe troppo ferro 60 e troppo magnesio 53. Altre fonti come potrebbero essere novae, supernovae di tipo Ia, o il collasso del nucleo di una supernova O-Ne-Mg 8 o nane bianche non sembrano in grado di produrre radionuclidi a vita breve come quelli osservati nelle giuste proporzioni.
A questo punto la conclusione più probabile è che non sia stata una singola stella a generare la materia nebulare primordiale nelle proporzioni isotopiche rilevate, ma almeno due: una supernova di tipo II di massa inferiore o uguale a 11 masse solari e un’altra – probabilmente una stella di massa compresa tra 12 e 25 masse solari – che insieme hanno fornito gli elementi osservati all’incirca nelle proporzioni osservate.

Gary R. Huss. Ricercatore e direttore del laboratorio di chimica cosmica  WM Keck – Credit: Istituto  di Geofisica e Planetologia delle Hawaii.

Il traguardo che si è dato Gary Huss non è affatto semplice: ci possono essere stati molti processi che hanno potuto alterare in seguito il rapporto degli isotopi osservati nel sistema solare: la fase di preaccenzione del nostro Sole ha generato flussi di raggi X in grado di alterare molti rapporti isotopici, l’influenza dei raggi cosmici, e mille altri processi radiativi possono aver scombussolato il quadro originario della nebulosa primordiale.
Il suo sarà un lavoro terribilmente difficile ma che potrà dare immense soddisfazioni.

Comunque sarà bello scoprire che anche il Sole ha avuto due genitori.


Note:

 

 

Critiche all’italico sistema

I componenti della nostra classe dirigente fanno di tutto fuorché occuparsi dello stato inteso come nazione, ma come stato sociale (il loro), si difendono tra loro, si autotutelano e si autoassolvono dei loro crimini. Il fatto che ci siano 18 condannati in via definitiva in Parlamento e che questi legiferino sulla liceità o meno della condotta di 60 milioni di persone ne è la riprova. Quando abbiamo personaggi ondivaghi che saltano da una parte all’altra dell’Emiciclo, non sono loro delle banderuole, ma le due parti (destra e sinistra) che si equivalgono pur cambiando nome. Per difendere il loro ruolo, che essi si sono presi, hanno disarticolato ogni sistema di partecipazione cittadina col voto bloccato, magari per poi inventare gazebo e finte primarie per darsi una parvenza di democraticità.
E quando un’indagine sta per mostrare il marciume, il clientelismo e lo spreco ecco, prima si facevano esplodere le autostrade, ora si bloccano le intercettazioni e si demonizzano i giudici alla TV e nei giornali, salvo per poi gridare contro l’immigrato o lo stupratore, veri strumenti di distrazione di massa, come il calcio, il grande fratello e le veline.
Ogni governo (dx o sx) taglia e distrugge la scuola da oltre vent’anni col risultato che i giovani neolaureati o accettano un miserrimo posto da centralinista di call center co.co.pro o vanno all’estero a fare quello per cui hanno studiato: in media uno studente costa allo Stato dalle elementari alla laurea intorno alle 500.ooo euro per poi venireabbandonato a sé stesso, lasciandogli come alternativa l’emigrazione all’estero o concorsi più o meno pilotati per posti spesso mal retribuiti; infatti riducendo la spesa per la ricerca viene mandato via deliberatamente quello che serve ad una nazione, specie in un momento di crisi economica, ossia la capacità di innovazione, un nuovo Rinascimento.
Invece di aiutare e motivare i ragazzi a contribuire alla rinascita di questo paese anche con incentivi economici, diamo (altri) aiuti alla Fiat (che ha sempre privatizzato gli utili e nazionalizzato le perdite) perché l’auto è un cardine centrale dell’economia italiana. Benissimo, ma perché non vengono legato gli aiuti all’obbligo di ricerca verso forme di trasporto meno inquinanti: quanti si ammalano di cancro per inquinamento nelle metropoli e finiscono a carico del S.S.N.? quanti milioni di euro si potrebbero reinvestire?
È di queste ore la proposta del ministro del lavoro Sacconi di introdurre degli stages di apprendistato (in realtà lavorativi) fin dall’età di 15 anni per aggirare surrettiziamente l’età minima lavorativa che in Italia coincide con la fine della scuola dell’obblico, cioè 16 anni. Una proposta per ceri versi assurda, se si pensa alla disoccupazione giovanile e quella fascia non più produttiva ma che ancora non ha maturato il diritto alla pensione.
Ma se guardiamo bene, tutto questo accanimento su ciò che è pubblico è funzionale a un controllo totale del pensiero e della persona, una persona istruita, ma anche solo curiosa che si pone delle domande, è vista come pericolosa, la democrazia, la libertà e la giustizia sono concetti giudicati pericolosi. Per questo viene continuamente attaccata la nostra Costituzione: essa è come il sistema immunitario del Paese, scardinarla vuol dire distruggere il Paese e rinnnegare chi è morto per essa.
Allora ecco che il cittadino viene reso schiavo con le tasse, in perenne debito con sé stesso tramite il debito pubblico in costante aumento, con il controllo dei media principali perché non pensi ma anzi arrivi ad osannare chi lo riduce in braghe di tela, con la distruzione dell’istruzione pubblica perché l’indottrinamento dei media possa fare presa e non possa avere strumenti per pensare.
Per questo non arriverà mai una banda larga per Internet in Italia, per questo il WiMax è stato bloccato e non vedrà mai la luce, per questo la cogenerazione di energia è di fatto disincentivata, l’acqua viene privatizzata: a tutto ciò che è democratico non deve essere permesso di essere.
Una volta le dittature si muovevano con la repressione e la superstizione, oggi il ruolo della repressione è stato relegato come ultima risorsa, la prima è la disincentivazione dell’informazione come fonte di conoscenza: il recente equo compenso esteso a tutte le memorie di massa ha questo scopo: rendere sempre meno appetibile la tecnologia, renderla un lusso alla portata di sempre meno persone. Una telecamera o un cellulare o un palmare sono visti come strumenti del dissenso e siccome non possono essere proibiti, se ne disincentiva l’acquisto.
L’acqua pubblica genera dissenso politico: una amministrazione comunale inefficiente può essere mandata a casa dagli elettori, ma questi non hanno alcun potere nei confronti dei consigli di amministrazione di una SpA (che spesso sono nominati dagli stessi politici) che opera in regime di monopolio, per questo in Puglia si sta scatenando un’inferno sui candidati regionali: da una parte c’è chi vuol mantenere pubblico uno degli acquedotti più grandi d’Europa e chi invece lo vuol dare in gestione ai privati…
Lo sfruttamento di risorse energetiche alternative estremamente diluite come l’energia solare potrebbe avere un ruolo importante per lo sviluppo economico del paese, a patto che o piastrelliamo la Puglia con una immensa centrale solare o redistribuiamo la produzione energetica sulle case degli italiani, sui capannnoni industriali etc. Ma così si impedirebbe alle lobby energetiche (ENI-ENEL in primis) di fare utili e di acquistare consenso (!) presso i politici ed eccco quindi rispuntare una tecnologia pericolosa per l’ambiente forse più dei combustibili fossili: il nucleare.
l nucleare: ma questi politici hanno una vaga idea dei costi di questa fonte energetica? Senza incentivi statali e considerando i costi del processamento e stoccaggio del combustibile esausto il costo per ogni kWora è improponibile per il mercato anche col petrolio a 200 dollari al barile e siccome non abbiamo più questo tipo di tecnologia, nonostante fosse stata inventata da brillanti menti nate in Italia come Enrico Fermi Ettore Majorana etc., essa è stata riacquistata dalla Francia con denaro pubblico italiano, che si sarebbe potuto reinvestire in ricerca e sviluppo di energie alternative, come appunto l’eolico e il fotovoltaico, prendendo esempio dalla Germania che nonostante un tasso di insolazione annua nettamente inferiore a quello italiano ha messo a regime e tuttora investe molto di più di noi nel fotovoltaico