Le prime luci di Gaia

Il punto lagrangiano L2, dove orbita l'osservatorio spaziale Gaia. Credit: Wikipedia

Il punto lagrangiano L2, dove orbita l’osservatorio spaziale Gaia.
Credit: Wikipedia

Il 19 dicembre 2013 un vettore Soyuz ST-B/Fregat-MT 1 partito dallo spazioporto di Kourou (Guiana Francese), ha lanciato nello spazio Gaia 2, l’erede della fortunata missione Hipparcos (1989 – 1993).
Il 7 gennaio scorso il satellite Gaia ha finalmente raggiunto il punto lagrangiano L2, del sistema Terra-Sole, un’ottima, anche se affollata 3, finestra verso lo spazio. Il punto lagrangiano L2 è stato scelto per la sua  stabilità ‘orbitale 4 e perché offre una schermatura quasi totale alla radiazione solare grazie al cono d’ombra della Terra 5.

La prima luce di Gaia. α Aquarii. Credit: ESA/Gaia

La prima luce di Gaia. α Aquarii.
Credit: ESA/Gaia

Il 15 gennaio Gaia ha trasmesso la sua prima immagine pubblica: Il bersaglio scelto era Sadalmelik, una supergigante gialla distante 161 parsec (525 anni luce) conosciuta anche come α Aquarii.
L’immagine non era ancora perfettamente a fuoco, e anche tutti gli altri strumenti hanno bisogno di essere calibrati prima di diventare pienamente operativi. Ma già il 9 gennaio, quindi poco dopo aver raggiunto la sua orbita operativa, aveva dato un piccolo assaggio delle sue capacità mostrando di riuscire a vedere ben 17000 stelle in sole tre ore. Gaia sta dimostrando di essere un ottimo osservatorio.

Gaia si propone di compilare un catalogo tridimensionale dello spazio di circa un miliardo di oggetti astronomici della Via Lattea cercando anche di evidenziare così anche il loro moto. Si spera a questo modo di comprendere meglio la struttura della nostra galassia e la sua evoluzione futura.
Le misure spettrofotometriche di Gaia forniranno le proprietà fisiche dettagliate di ogni stella osservata 6, la loro luminosità assoluta 7, la temperatura effettiva , la gravità e  la composizione.

Come Hipparcos prima di lei, Gaia rivoluzionerà le nostre conoscenze del nostro angolo di cosmo. Studierà anche altre galassie e quasar, scoprirà un sacco di altri sistemi planetari extrasolari e darà la possibilità di confermare gli altri già identificati dagli osservatori a terra. Sarà un vero coltellino svizzero, anzi europeo, del cosmo nelle mani degli scienziati.


Note:

Le prime novità dell’anno: due nuove iniziative targate Il Poliedrico.

Umby

Anche se alcune maliziose voci possono essere circolate, no, non sono sparito.
Non mi sono ritirato in una sperduta isola del Pacifico e non sono stato rapito dagli alieni. Più semplicemente ho avuto molto da fare per mettere a punto un paio di novità che senz’altro qualcuno di voi saprà apprezzare.
Innanzitutto è tornata la Galleria Immagini che avevo dovuto giocoforza abbandonare già quando ancora questo Blog era ospitato sui server di Altervista. Lo spazio su disco per le immagini era troppo esiguo e con troppi limiti in upload. Inoltre l’avvio del Progetto Drake richiedeva che ad esso fossero destinate le esigue risorse che erano disponibili senza spendere eccessivamente.
Adesso il processo che ha portato al cambio di hosting e di dominio iniziato qualche mese fa può dirsi quasi compiuto.
Dopo che la nuova galleria immagini – a proposito, scegliete e votate le immagini che più vi piacciono – ho creato un nuovo servizio che credo apprezzerete senz’altro.
Si tratta del 
Calendario degli Appuntamenti Astronomici, nato con lo scopo di tenervi informati su eventi come congiunzioni, sciami meteoritici, transiti di comete e altro.
Così che siate astrofili, appassionati o soltanto dei semplici curiosi, pianificare una osservazione sarà così più semplice ed immediato: la Natura ci offre pressoché tutti i giorni  nuovi e meravigliosi spettacoli che aspettano solo di essere visti.
Per questa agenda avrò senz’altro bisogno anche del vostro aiuto: se siete a conoscenza di qualche evento celeste futuro che ancora non è ancora nel calendario, trovate imprecisioni sulle informazioni tradotte, oppure volete offrire il vostro supporto  a questa nuova iniziativa, comunicatemelo con una e-mail, sulla
Comunità Il Poliedrico su Facebook, o anche via piccione viaggiatore. L’importante è partecipare!