Sogno di una notte di mezza estate

 

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Ho un ricordo piuttosto nebuloso di questo momento, avevo solo 3 anni e francamente allora non ero in grado di capire cosa significasse esattamente.
Negli anni immediatamente successivi, fino all’ultima missione Apollo, la 17 con il comandante E. Cernan, R. Evans e H. Schmitt del dicembre 1972, era stato aperto uno spiraglio per l’Umanità che per colpa della stolta miopia di alcuni uomini fu subito richiuso.

L’idea della Corsa allo Spazio tra Stati Uniti d’America e l’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche nacque come sfida militare per dimostrare chi delle due fosse la società tecnologicamente più avanzata. Due modelli sociali completamente opposti che però per un attimo impararono a cooperare nel programma congiunto Skylab, antesignano della moderna – ormai non più – Stazione Spaziale Internazionale.
Mi ricordo che avevo un soldatino di plastica bianco. Non era un soldatino vero e proprio: era un astronautino delle missioni Apollo di quegli anni gloriosi, trovato come gadget in qualche sacchetto di patatine. Lo portavo sempre con me, anche a scuola, prima che lo perdessi. Lo usai anche come modello per un disegno in classe per ricordare proprio l’ultima delle missioni Apollo; avrò disegnato sicuramente uno sgorbietto, non sono mai stato bravo nelle arti manuali, ma mi ricordo che ne ero fiero e che quando mi veniva chiesto rispondevo che da grande sarei diventato astronauta proprio come Schmitt, Armstrong e gli altri. Erano quelli i miei eroi.
Poi però la vita mi ha dato ben altro, non sono diventato astronauta come avevo sognato e neppure astrofisico, eppure non mi sono arreso! Nonostante tutto ho caparbiamente continuato a sognare e a credere nelle mie capacità fino a diventare quello che conoscete.
Ma credetemi quando dico che non cambierei una virgola della mia vita finora trascorsa, anche i miei sbagli e le tante sofferenze – che come tutti – ho dovuto subire. Esse mi hanno plasmato e fatto crescere, mi hanno reso ciò che sono, nel bene e nel male, e di questo ne sono fiero.
Anche per me in quei lontani anni si era aperto uno spiraglio che qualcuno cercò in fretta di richiudere. Intanto però quello spiraglio si era fatto sogno e i sogni non si possono sopprimere, forse solo ritardare e io, pur azzoppato, il mio sogno provo a viverlo anche attraverso queste pagine.

Penso ai tristi momenti di Nizza, di Parigi, di Baghdad, di Beirut e le migliaia di tensioni etniche e religiose nel mondo, di interi popoli oppressi da veri dittatori e schiacciati da false democrazie. E ripenso a quel piccolo passo compiuto da un Uomo su un altro mondo e al grande balzo che avrebbe potuto fare l’Umanità intera negli anni successivi se solo avesse avuto il coraggio di continuare.
Voglio sognare che quel breve spiraglio sia stato solo socchiuso; che quel sogno espresso da Armstrong con le sue parole possa trovare la forza di reagire così come ho fatto io.
Cieli sereni

I catastrofismi di mezza estate

Sono diversi giorni che va in scena la favola del super brillamento solare, o evento Carrington , prossimo venturo.; tant’è che anche blasonate riviste scientifiche hanno abboccato, pur riconoscendo loro una correttezza nell’esporre i fatti che altre testate hanno tralasciato.
Un evento Carrington ha la probabilità di realizzarsi in media ogni 150 anni e la probabilità statistica che possa verificarsi di nuovo entro 10 anni è circa del 12%. L’ultima volta fu nel 1859 [cite]http://ilpoliedrico.com/2011/03/brillamenti-solari-e-tempeste-geomagnetiche.html[/cite]; da qui il teorema che tanto assilla in questi giorni d’estate.
Restando in tema catastrofico, ci si aspetta che il Vesuvio faccia un’eruzione di tipo pliniano da non so più quanti anni. Eppure continuano a costruire case fin quasi al cratere principale e, ci sono stato, scappare da lì è praticamente impossibile, ci sono pochissime strade che portano all’autostrada principale dopo un viaggio che normalmente richiede 40 minuti. Se dovesse accadere una eruzione pliniana al Vesuvio, i morti sarebbero milioni nel giro di molto meno tempo, mentre un evento Carrington potrà mettere in ginocchio forse un continente per un po’ ma non tutto il pianeta ….