Study suggests that dinosaurs were warm-blooded

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Una errata interpretazione delle diverse scale temporali comporta una sottovalutazione dei tassi di crescita degli animali estinti, come i dinosauri.

La convinzione che i dinosauri fossero a sangue freddo (eterodermi) come i coccodrilli è ancora comune, nonostante che molti studi in passato abbiano indicato che il loro meccanismo biologico di termoregolazione fosse una sorta di via di mezzo tra il nostro (omeotermia) e quello dei rettili, detto mesotermia.
Nuovi studi sulla velocità di crescita dei dinosauri 1 suggeriscono che essi erano molto più simili agli animali a sangue caldo moderni di quanto si fosse finora sospettato tanto da poter sostenere che la dicotomia fra animali  a sangue freddo – a sangue caldo non è poi così scientificamente corretta, ma che i dinosauri si possono considerare come l’anello di congiunzione tra i il mondo dei rettili (ex. i coccodrilli), gli uccelli 2 e il nostro.

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Note:

 

Studi sulla possibile violazione del principio di esclusione di Pauli: intervista a Catalina Curceanu

Il Principio di Esclusione di Pauli afferma che i fermioni (particelle fondamentali dotate di spin semi-intero: quark e leptoni) possono occupare solo uno stato quantico alla volta e non condividerlo con nessun’altra particella uguale. Solo 2 elettroni possono condividere lo stesso orbitale: uno di spin -1/2 e l’altro di spin opposto +1/2 (il segno dello spin indica l’orientamento nello spazio rispetto all’orbitale uno dritto e uno capovolto ↑↓ ).
Per questa semplice regolina la materia è solida, la sedia non cede sotto il nostro peso, non possiamo attraversare le pareti e se urtiamo un mignolo del piede contro uno spigolo questo ci fa un male boia (Effetto Pauli 1)

 

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Note:

Physics-Astronomy: Antimatter haze found in thundercloud, and the laws of physics can’t explain it

Ebbene sì, durante le tempeste di fulmini si generano coppie di elettroni – positroni. Il positrone è la copia esatta dell’elettrone ma di carica elettrica opposta, per questo è antimateria. Il bello è che quando una coppia elettrone – positrone si incontrano essi annichiliscono, cioè si convertono in energia elettromagnetica pura pari a 2 fotoni \(\gamma\) da 511 kev.
Si pensa infatti che i fulmini si comportino come degli acceleratori naturali di particelle, accelerando elettroni a velocità prossime a quelle della luce, generando così raggi gamma che poi danno origine a loro volta alle coppie \(e^- / e^+\).
Il problema è che però vengono osservati più picchi gamma corrispondenti all’annichilazione di quanto i modelli matematici che descrivono i fulmini prevedano. Allora, da dove vengono gli altri?

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