Quando l’informazione nuoce a sé stessa

Umby

Diversi giorni fa comparve  la notizia, poi riportata senza alcuna verifica anche da molte testate giornalistiche, web e tradizionali, della scoperta di un meteorite precipitato sul villaggio di Arangawila, nello Sri Lanka, il 29 dicembre 2012 contenente presunte forme di vita fossili somiglianti agli organismi unicellulari terrestri conosciuti come diatomee.
Lo scarno comunicato originale fu pubblicato sulla rivista scientifica border line Journal of Cosmology il 10 gennaio scorso 1.
Nei giorni  successivi la comunità scientifica internazionale smontò impietosamente  questa notizia, come tra l’altro era già accaduto riguardo ad altri precedenti scoop di questa stessa rivista, dimostrando che i risultati della scoperta erano grossolanamente sbagliati  2.

Ma il danno se così si può dire, era ormai fatto. Migliaia di siti in tutto il mondo  nei giorni successivi alla pubblicazione del lavoro di N. C. Wickramasinghe 3 ripresero e diffusero la notizia che erano state trovate forme di vita in un meteorite senza attendere alcuna conferma o smentita alla notizia della scoperta da un qualsiasi organo scientifico indipendente.
Certo una notizia è pur sempre una notizia, ma è anche vero che spesso le notizie scientifiche non ancora verificate non si conciliano troppo con l’idea dello scoop 4.

Penso quindi che occorra una certa cautela prima di diffondere una notizia così eclatante come può esserlo la scoperta documentale della vita extraterrestre.
Diffondere questo genere di notizie partendo da un semplice articolo pubblicato su un sito peer review 5  border line senza attendere che si sia espressa la comunità scientifica sull’argomento può solo generare confusione, alimentare false attese e condurre magari a conclusioni sbagliate, come ad esempio far credere che la Scienza Ufficiale con la sua smentita voglia boicottare la scoperta, dimenticando che invece proprio in questo campo La Scienza ha investito tantissimo e continuerà a farlo in futuro.

Infine vorrei fare una chiosa a Wickramasinghe, senza alcun intento polemico.
Il concetto di Panspermia originale è meraviglioso e aiuta a risolvere molti paradossi di cui invece soffre l’Abiogenesi planetaria tradizionale. Forse però un po’ più di cautela e qualche esame in più sul presunto campione meteoritico male non avrebbe senz’altro fatto.
Nelle Scienza non è importante arrivare comunque primi ma contribuire con la solidità delle proprie idee al progresso dell’Umanità.


Le prime novità dell’anno: due nuove iniziative targate Il Poliedrico.

Umby

Anche se alcune maliziose voci possono essere circolate, no, non sono sparito.
Non mi sono ritirato in una sperduta isola del Pacifico e non sono stato rapito dagli alieni. Più semplicemente ho avuto molto da fare per mettere a punto un paio di novità che senz’altro qualcuno di voi saprà apprezzare.
Innanzitutto è tornata la Galleria Immagini che avevo dovuto giocoforza abbandonare già quando ancora questo Blog era ospitato sui server di Altervista. Lo spazio su disco per le immagini era troppo esiguo e con troppi limiti in upload. Inoltre l’avvio del Progetto Drake richiedeva che ad esso fossero destinate le esigue risorse che erano disponibili senza spendere eccessivamente.
Adesso il processo che ha portato al cambio di hosting e di dominio iniziato qualche mese fa può dirsi quasi compiuto.
Dopo che la nuova galleria immagini – a proposito, scegliete e votate le immagini che più vi piacciono – ho creato un nuovo servizio che credo apprezzerete senz’altro.
Si tratta del 
Calendario degli Appuntamenti Astronomici, nato con lo scopo di tenervi informati su eventi come congiunzioni, sciami meteoritici, transiti di comete e altro.
Così che siate astrofili, appassionati o soltanto dei semplici curiosi, pianificare una osservazione sarà così più semplice ed immediato: la Natura ci offre pressoché tutti i giorni  nuovi e meravigliosi spettacoli che aspettano solo di essere visti.
Per questa agenda avrò senz’altro bisogno anche del vostro aiuto: se siete a conoscenza di qualche evento celeste futuro che ancora non è ancora nel calendario, trovate imprecisioni sulle informazioni tradotte, oppure volete offrire il vostro supporto  a questa nuova iniziativa, comunicatemelo con una e-mail, sulla
Comunità Il Poliedrico su Facebook, o anche via piccione viaggiatore. L’importante è partecipare! 

Asteroide Apophis, la storia continua

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Il 2012 è finito in gloria, con buona pace della Fine del Mondo e dei gonzi che ci hanno creduto insieme alle altre balle come Nibiru, le astronavi travestite da comete o da buchi nelle mappe astrali e così via. Invece in sordina …

99924 Apophis osservato da Herschel nelle tre bande di 70, 100 e 160 micron.
Credit: ESA/Herschel/PACS/MACH-11/MPE/B.Altieri (ESAC) and C. Kiss (Konkoly Observatory)

… il nuovo anno ha ben iniziato con l’incontro forse più urgente dell’anno: il passaggio al perigeo di 99942 Apophis 1.
Infatti  il 9 gennaio 2013 l’asteroide Apophis è transitato accanto alla Terra ad  appena a 14,5 milioni di chilometri.
Nell’occasione il telescopio spaziale Herschel è riuscito a stimare le dimensioni e l’albedo dell’asteroide Near-Earth con maggior precisione rispetto alle stime precedenti: così  dai 270 metri finora riconosciuti  si è passati a 325, circa il 20% in più di quanto era stato calcolato prima, mentre l’asteroide è risultato essere un po’ più scuro di quanto si fosse pensato: da un albedo di 0,33, più o meno quello della Terra, a 0,23, quello di un bel pratino.
Ovviamente Apophis non è ricoperto d’erba, non è neppure verde, ma è altrettanto scuro quanto lo è un prato verdeggiante, che non è proprio scuro quanto lo è un pezzo di carbone ma nemmeno bianco come un campo appena innevato. Più tardi vedremo perché questa può essere una informazione importante.
Intanto i nuovi dati raccolti in questo passaggio sono serviti a stimare con una maggiore precisione l’orbita dell’asteroide per gli incontri futuri che si prospettano alquanto interessanti.
Apophis orbita attorno al Sole in un po’ meno di un anno terrestre, 324 giorni, per cui non sempre è così vicino alla Terra mentre altre volte transita un po’ troppo vicino.

Il prossimo incontro ravvicinato accadrà nel 2029,  quando Apophis  sfiorerà la Terra ad appena poco più di 38.000 chilometri, abbastanza lontano da non caderci in testa ma abbastanza vicino per creare forse qualche problema ai satelliti in orbita medio-alta. Comunque, la vastità dello spazio suggerisce che il rischio che l’asteroide spazzi via qualche satellite è piuttosto bassa, la stessa agenzia spaziale americana stima che il rischio di impatto con qualche satellite operativo è piuttosto basso, circa il 2,7%.
Invece qualche motivo di preoccupazione dovremmo averlo per i passaggi successivi: anche se per il passaggio del 2036 la probabilità di un impatto si è ridotta di 30 volte, passando da 1 su 230.000 a 1 su 7 milioni, per il 2068 il rischio di un impatto aumenta, passando da 1 su 400.000 a 1 su 185.000. Le cifre dette così possono spaventare , ma il rischio che Apophis ci cada sulla testa è comunque pari allo 0,000014% per il 2036 e dello 0,0005% per il 2068; è certamente molto più rischioso viaggiare in automobile.

Nel malaugurato caso che comunque Apophis decida di scendere sulla Terra, questo non sarà altrettanto catastrofico quanto l’asteroide di Chicxulub 2 che rilasciò circa 100 milioni di megatoni di energia e provocò l’estinzione dei dinosauri 65 milioni di anni fa, ma di certo non sarà altrettanto indolore come l’Evento di Tunguska 3 del 1908.

Sulla base dei dati precedenti a questo passaggio, la NASA aveva stimato che un impatto di Apophis avrebbe generato energia per 510 megatoni, più del doppio dell’energia rilasciata dall’eruzione Krakatoa del 1883 4, un evento che mutò il clima globale della Terra per i successivi anni.
In attesa che nuove stime del potenziale distruttivo tengano conto delle nuove misurazioni dell’asteroide, si può comunque ipotizzare che questo sarà pari almeno a 850-900 megatoni, pari a circa 17-18 bombe Zar (quella depotenziata) simultanee.

Alcuni anni fa trattai l’argomento su  come deviare un asteroide su questo Blog 5. In quell’articolo illustravo alcuni metodi che la comunità scientifica ha preso in considerazione per deviare un asteroide che si avvicina troppo pericolosamente alla Terra. Ma una nuova proposta 6 è quella di ricorrere all’effetto Yarkovsky 7 per modificare l’orbita di Apophis quel tanto che basta per scongiurare altri incontri pericolosi con la Terra.
Proprio per questo l’ex astronauta americano Russel Schweickart ha proposto di inviare al più presto su Apophis un trasponder per determinarne con estrema precisione l’orbita per decidere entro il 2014 se e quanto è necessario modificare la sua orbita con una missione spaziale. Per Scweickart dopo il 2014 potrebbe non esserci abbastanza tempo per allestire una missione di deflessione prima dell’incontro del 2029. Ogni missione successiva a questa data potrebbe essere molto più difficile, sette anni potrebbero essere non più sufficienti a scongiurare un possibile impatto.

Ma di quanto è necessario modificare l’orbita di Apophis?
Sono tre i parametri di cui occorre tener conto. Il primo è quello che gli anglosassoni chiamano keyhole,  che noi possiamo immaginare come la classica cruna di un ago, in cui deve transitare il centro di massa dell’asteroide nel 2029 perché poi colpisca la Terra nel 2036. Questa finestrella è larga appena 641 metri, per cui basterebbe una deflessione di appena 320 metri.
Un altro parametro è legato all’incertezza dell’orbita, che per ora presenta uno scarto di circa 1800 chilometri sulla posizione effettiva dell’asteroide. Usando una tolleranza di sicurezza di $\sigma$ 5 significa dover apportare una deflessione di almeno 9000 km. Per questo la proposta di  Scweickart di inviare un trasponder sul corpo celeste è da prendere in considerazione assolutamente. Man mano che l’orbita di Apophis sarà conosciuta con una migliore risoluzione il grado di incertezza potrà scendere anche molto sotto ai 100 chilometri.
Il terzo parametro, per questo ho detto all’inizio che era importante conoscere l’albedo di Apophis e i dati ripresi da Herchel sono così preziosi, è invece dovuto al noto Effetto Yarkovsky, che modifica continuamente l’orbita del corpo celeste e su cui la proposta di Sung Wook Paek dovrebbe andare a incidere.

Adesso quando i fuffologi vi annunceranno una prossima fine del mondo per mano di Apophis sapete come stanno realmente le cose.


Altre letture suggerite:

Yarkovsky-driven impact risk analysis for asteroid (99942) Apophis
On the impact of the Yarkovsky effect on Apophis’ orbit

Sciagure, disgrazie e catastrofi inventate. Ma la scuola dov’è?

Umby

Quando si dice che al peggio e alla stupidità umana non c’è mai fine – nemmeno di fronte alla Fine del Mondo scorsa – non credo di dire una cosa insensata.
Alcuni turisti che si erano recati al Parco Nazionale di Tikal, in Guatemala, forse per assistere da un luogo privilegiato l’avverarsi della presunta profezia, ignorarono bellamente il divieto di salire sui templi danneggiandoli, alcuni in maniera piuttosto grave.

Il CICAP nei giorni scorsi ha fatto uscire il suo annuale studio sulle previsioni che astrologi, cartomanti e fattucchiere varie fecero lo scorso anno per il 2012 1 .
La ricerca evidenzia – come è ovvio – la totale  invalidità delle opere divinatorie ma mette in evidenza anche un altro fenomeno molto particolare e piuttosto insidioso che sta crescendo: le profezie pseudoscientifiche.
Ora, per quanto riguarda le pseudo-arti divinatorie – essenzialmente l’oroscopo e la cartomanzia anche se ne esistono altre – ne è nota l’inconsistenza anche tra i loro più seguaci sostenitori che però mai l’ammetterebbero, ma quando sciagure, disastri ed ecatombi varie vengono mescolate con dati pseudoscientifici per dare loro una parvenza di credibiltà, allora è molto più difficile dimostrane l’infondatezza al grande pubblico.
In questo periodo di massima attività solare, che poi tanto massima finora non è stata, va per la maggiore il mito secondo cui una eruzione solare gigantesca, una superiore addirittura al Bastille Day Event o a quella che nel 1989 isolò il Quebec 2 possa spazzare via la nostra intera civiltà.
Una eruzione così è possibile anche se piuttosto improbabile; una simile avvenne nel 1859 e bruciò i cavi dei telegrafi degli Stati Uniti, anche se occorre sottolineare che quella il telegrafo era una tecnologia molto, molto giovane e i progettisti dell’epoca non si aspettavano certo che una massiccia eruzione solare potesse mettere fuori uso migliaia di chilometri di cavo aereo. Comunque un’eruzione così massiccia può magari riuscire a danneggiare una regione o addirittura un continente, ma gli altri sarebbero comunque risparmiati dal massiccio EMP 3 e nel giro di qualche mese – o al peggio di qualche anno – è credibile che tutti i danni possano essere riparati. Niente fine della civiltà umana quindi.

Qualche tempo fa un buontempone studiando le mappe online del progetto Sky-Map.org scoprì dei buchi nelle mappe, segno che quelle zone di cielo non erano state ancora registrate. Ecco allora che quei buchi divennero astronavi di una cattivissima flotta di invasione aliena rivolta contro la Terra e che i governi – e la solita cattivissima NASA – tenevano nascosta questa scoperta, non si sa bene per quale motivo, se per paura di spargere il panico globale o per connivenza con l’Invasore Alieno!
Non contento lo zuzzurellone di turno affermò che queste minacciose astronavi di oltre 200 km di larghezza (!) erano state scoperte dal famigerato sistema HAARP 4 nei pressi del Polo Sud celeste. Un bel dramma geometrico, visto che le antenne radio di HAARP sono in Alaska! Inoltre HAARP opera a frequenze  comprese tra 2,8 e 10 MHz (onde corte) mentre su Sky-Map le mappe sono riprese a lunghezze d’onda ben diverse 5.

Oppure ci fu il caso della povera cometa Elenin 6 che fu sciolta da un’eruzione solare nei pressi di Venere ancor prima di transitare al perielio. Anche quella per gli pseudoscienziati doveva essere un’astronave di alieni, stavolta buoni, che venivano a salvarci dal fantasmagorico pianeta Nibiru (!) che stava per spazzare via l’intero Sistema Solare 7.

Qui ho portato solo alcuni esempi di catastrofi pseudoscientifiche ma ne potrei fare mille altri, come l’inversione dei poli magnetici, enormi caverne come basi aliene 8, oppure le scie chimiche.

Questo mi porta seriamente a dubitare della qualità della cultura di massa e a suggerire che occorrano molti più investimenti nell’insegnamento universale e nella cultura in generale in tutto il mondo. A mio avviso occorre pensare a nuovi modelli di sviluppo globale dove l’accesso alla cultura e all’alfabetizzazione sia altrettanto necessario e vitale quanto l’accesso al cibo, all’acqua e all’energia, checché ne dicano altre scuole di pensiero che non hanno il mio appoggio.

E in Italia?
Da padre di due bimbi in età scolare posso dire che la situazione che vedo quotidianamente è semplicemente mortificante. A fronte di insegnanti capaci e innamorati del proprio lavoro, ce ne sono altrettanti che sinceramente dovrebbero fare qualcos’altro. Poi quella che una volta era una Scuola Pubblica d’eccellenza è stata volutamente mortificata da chi aveva giurato di difenderla. La continua riduzione dei finanziamenti pubblici e il congelamento delle assunzioni a fronte di chi se ne va, ha rovesciato il quadro di tanti anni fa, dove dalla scuola pubblica uscivano molte menti eccellenti che oggi sinceramente farebbero molta fatica ad emergere dalla media. Piuttosto che a pensare a continui tagli lineari di spesa e a premi in base al credito scolastico raggiunto dai singoli istituti come ha suggerito qualcuno che forse non ha mai letto o capito la Costituzione della Repubblica Italiana, sarebbe meglio che in Italia si torni ad investire veramente sulla Scuola Pubblica, almeno il doppio di quanto lo si faccia oggi, tagliando altre spese, come ad esempio quelle militari, che in un quadro europeo hanno molta meno necessità di esistere.