Stelle neonate

Oggi Il Poliedrico è stato vittima di un attacco che ne aveva deturpato articoli e link degli ultimi tre mesi. Nonostante le precauzioni prese c’è sempre qualcuno più bravo pronto a scavallarle e ad approfittarne.
Ma per fortuna una lettrice attenta (grazie Raffaella!) mi ha avvertito e così ho potuto ripristinare Il Poliedrico dal precedente backup di ieri sera.
Questo infatti è un post per verificare che tutto sia tornato alla normalità d’esercizio.

Credit: NASA, ESA, and the Hubble Heritage (STScI/AURA)-ESA/Hubble Collaboration Acknowledgment: R. O'Connell (University of Virginia) and the WFC3 Scientific Oversight Committee

NGC 5128

Questa è una fotografia di NGC 5128 conosciuta anche come Centaurus A, una galassia a circa 11 milioni di anni luce dalla Terra. La ripresa del telescopio spaziale Hubble comprende, oltre al visibile, la banda ultravioletta e il vicino infrarosso, mettendo così in risalto il legame fra questi due estremi della luce e la nascita di nuove stelle.
I giovani ammassi stellari sono blu mentre i dischi di polvere protostellare dominano nell’infrarosso.

Il disco di polvere di Centaurus A è presumibilmente il risultato di una passata collisione – e fusione -con un’altra galassia. Il risultato di questa collisione è una nuova fase di nascite di stelle.
Come ho più volte detto la collisione di due galassie va inteso come due nuvole che si incontrano nel cielo e si fondono piuttosto che due auto che si scontrano: lo spazio fra le singole stelle è immenso e vuoto, e la velocità reciproca delle due galassie nonostante che sembri alta dà modo alle stelle di adattarsi alla mutata condizione gravitazionale.
Praticamente solo i gas e le polveri sono immediatamente coinvolti e reagiscono formando nuove  stelle.

Riferimenti:Firestorm of Star Birth in Galaxy Centaurus A


Congiunzione di sera bel tempo si spera!

Congiunzione Venere – Giove 12-13 marzo 2012
Credit: Il Poliedrico

La congiunzione Giove - Mercurio - Venere del 26 maggio 2013 - Credit: Il Poliedrico

Ormai mancano pochi giorni all’evento clou di questo mese: la congiunzione tra Giove e Venere.
Come potete vedere dall’animazione che ho preparato i momenti migliori saranno il 12 e il 13 marzo, quando Venere e Giove saranno separati da appena tre gradi.
Consiglio di iniziare le osservazioni già verso le 18:30, giusto per gareggiare, magari in compagnia di amici, a chi riesce a scorgerli per primo 1 anche se sarà possibile osservare i due astri vicini fin dopo le 22:00.
I consigli per un ricordo fotografico non sono poi molti. I due pianeti sono molto luminosi che anche con un tempo di scatto inferiore al mezzo secondo si ottengono ottimi risultati (ovvio comunque l’ausilio di un cavalletto o di un buon appoggio).
Un albero spoglio o la sagoma di una persona possono arricchire il quadro altrimenti vuoto, a voi la scelta della cornice. Non eccedete con gli ISO, tanto non ce n’è bisogno.
Un ultimo trucco: molte compatte non hanno la possibilità dello scatto remoto: usate il timer dell’autoscatto!

Se poi per motivi meteorologici o altro vi dovreste perdere questo evento, niente paura: la congiunzione del prossimo anno vedrà partecipe anche Mercurio in un fazzolettino di appena un paio di gradi quadrati, sarà più bassa all’orizzonte, ma sarà pur sempre un gran bello spettacolo!

  1. Questa gara la faccio spesso con i miei figli e vengo sonoramente battuto tutte le volte, forse perché l’età avanza …

Nuova CME dal Sole: AR1429

Il CME di stamani nell'ultraviolettto - Credit: NASA SDO

Il recente gruppo di macchie solari appena apparso sul Sole AR1429, ha appena dato prova della sua violenta attività con una serie di esplosioni, di cui per ora la più intensa è avvenuta stamattina alle 04:13 UT.

L’eruzione di classe X1 ha prodotto una espulsione di massa coronale che probabilmente colpirà di striscio la Terra con conseguenti tempeste geomagnetiche nei prossimi giorni.

Potete seguire come al solito l’attività solare attraverso questo link.

 

Lo sfuggente Mercurio

Il cielo il 5 marzo 2012 - Credit: Il Poliedrico

Si narra che il grande Copernico non fosse mai riuscito a vedere di persona il pianeta Mercurio, il più sfuggente dei pianeti del sistema solare. Probabilmente anche questa storia è altrettanto apocrifa quanto lo sia la famosa mela di Newton o forse sono vere entrambe, questo non possiamo saperlo, mentre è un dato di fatto che osservare Mercurio è sempre stato difficile.

Anche se in realtà si riesce a scorgere Mercurio – in condizioni ottimali – da circa 8-10 giorni, il prossimo 5 marzo sarà una delle poche volte all’anno in cui la visibilità di questo sfuggente astro sarà ottimale, infatti raggiungerà la sua massima elongazione orientale proprio il 5 verso le 12:00.
La sera subito dopo il tramonto basterà seguire la retta immaginaria che unisce Giove e Venere in direzione del Sole 1  per scoprire un puntino luminoso di magnitudine apparente di -0,6 ad appena 10 gradi sopra l’orizzonte: quello è Mercurio.
Io consiglio di provare a cercarlo dopo le 18:30 (il Sole tramonta alle 18:08), verso la fine del crepuscolo civile, allora il riverbero del tramonto non dovrebbe limitare l’osservazione del pianeta.

Nel corso del mese di marzo ci saranno anche altri eventi interessanti come la congiunzione Venere-Giove del 13-14 marzo (appena 3° di separazione!), ma avremo occasione di parlarne per prepararci anche a questo. Intanto untate gli arnesi!

Cieli sereni!

  1. In realtà la linea immaginaria che unisce i pianeti  è – grossomodo – l’Eclittica, la linea immaginaria tracciata in cielo dal Sole.