Global Warming, New Deal and the foolishness

La differenza fra politico e statista. Un politico guarda alle prossime elezioni. Uno statista guarda alla prossima generazione.

Alcide De Gasperi

 

Umby

Quello a cui stiamo assistendo in questi giorni è l’estremizzazione delle condizioni meteorologiche dovute a un  fenomeno tristemente noto come Riscaldamento Globale (Global Warming) 1.

Non è affatto facile dire di chi sia la colpa più immediata di questo fenomeno: potrebbe essere parte di un ciclo tutto sommato naturale di ampiezza secolare – la raccolta diretta delle informazioni sulla temperatura ha meno di duecento anni, oppure essere la conseguenza diretta della dipendenza della civiltà tecnologica attuale dai combustibili fossili 2.
Qualunque che sia l’origine del riscaldamento globale esso sta minacciando la nostra civiltà come nient’altro aveva fatto finora.
Per rimanere nel nostro cortile di casa, le cronache italiane di queste ore lo dimostrano ampiamente: è bastato un’ondata di maltempo generalizzato sul territorio nazionale che tutto si è paralizzato: traffico ferroviario e stradale , approvvigionamento elettrico e idrico paralizzato, rischio di esaurimento delle scorte di gas naturale per il riscaldamento … tutta una serie di incidenti che però si sono dimostrati efficaci per bloccare il paese per giorni e, in alcuni casi, per settimane.
Provate ad immaginare cosa potrebbero fare tanti singoli episodi di parossismo climatico tutti insieme: non molto tempo fa a Genova sono morte delle persone per l’imperizia di intubare un torrente nella città; piogge di 48 ore sono riuscite a paralizzare regioni intere con danni per milioni di euro: siccità che inginocchiano comunità e regioni che non vedono acqua da mesi con danni altrettanto gravi.
Eppure un minimo di prevenzione e di attenta pianificazione negli interventi sul territorio potrebbero evitare queste  spese: quello che è necessario per riparare – e ripagare – i danni è spesso molte volte il costo della semplice manutenzione e/o  messa in sicurezza del territorio. Strano che i tecnocrati prestati alla politica non mostrino di prestare abbastanza attenzione a questo.

La diga di Hoover fu costruita durante la grande depressione in maniera da fornire energia elettrica a basso costo per l'industria statunitense, fu inaugurata il 30 settembre 1935 dal presidente Franklin D. Roosevelt.

Occorre una leva per rilanciare l’economia? Nel 1933 Franklin Delano Roosevelt lanciò all’interno del progetto socioeconomico conosciuto come New Deal uno strumento potentissimo, il Works Progress Administration (WPA), che impiegò milioni di disoccupati nella creazione di grandi opere pubbliche che avrebbero cambiato il volto dell’America per sempre rendendolo moderno ed efficiente.
Un piano per la messa in sicurezza del territorio e l’avvio di opere per la ristrutturazione e l’efficienza  energetica nell’edilizia pubblica e privata sotto il controllo e la gestione di un’agenzia governativa simile alla WPA porterebbe innumerevoli benefici in termini di spesa per le emergenze, una minore dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento energetico e il rilancio dell’economia interna e l’assorbimento della disoccupazione.
Un piano simile sarebbe ancora più efficace se fosse deciso e coordinato in sede europea, ma la miopia dei politici europei interessati più alla finanza che all’economia, più alle successive elezioni che al progresso preferiscono cinesizzare 3 il sud del continente europeo piuttosto che occuparsi del benessere comune dei popoli che sono stati delegati a guidare.

Il Global Warming mette la nostra civiltà di fronte a una scelta: continuare come se niente potesse mai accadere, continuare a inseguire il mito della crescita infinita che i ciarlatani neoliberisti predicano – con successo purtroppo – alla  politica internazionale  o decidere di cambiare per il futuro della civiltà e delle prossime generazioni.
Certo è che se continueremo ad inquinare e consumare come abbiamo fatto finora il pianeta si scrollerà  di dosso la razza umana e continuerà come se questa non fosse mai esistita.

  1. NASA Mission Takes Stock of Earth’s Melting Land Ice
  2. Certo che  se fossimo veramente intelligenti come pretendiamo di essere, daremmo ascolto al principio di precauzione  che suggerisce di non usare fonti energetiche così distruttive come lo sono le fossili e quella  nucleare nella stessa casa – il mondo – in cui abitiamo.
  3. Ridurre alla fame una nazione come la Grecia imponendo sacrifici economici notevoli alla popolazione fino alla soglia dell’indigenza in nome del bieco interesse delle banche e degli speculatori finanziari può avere solo due ragioni: o ricatto sociale o irrimediabile stupidità.

Viva la neve!

Umby

Questi sono stati giorni un po’ strani. L’allerta meteo c’era da giorni, io stesso avevo presente la situazione meteorologica della settimana successiva attraverso un banale servizio presente sul mio smartphone ormai stagionato. Eppure si sono avverati una serie di disagi -anche gravi – che non dovrebbero accadere in un paese civile che si vanta di essere una potenza industriale.
A Roma ne sono successe – e ne succedono – di tutti i colori: città semiparalizzata etc. Paradossalmente al suo aeroporto, Fiumicino, i voli sono quasi regolari, mentre i collegamenti con la Città Eterna sono in tilt: addirittura molti taxi che abitualmente fanno la spola con l’aeroporto non hanno neppure le catene o le gomme termiche per viaggiare!
In Toscana molti cavi elettrici sono stati interrotti dai rami degli alberi che sono caduti sui tralicci di media e bassa tensione per le abbondanti nevicate bloccando l’elettricità in molti paesi e verso le case più isolate.

Qeste sono cose che non dovrebbero assolutamente accadere: se si vuole offrire il servizio di taxi bisogna mettere sul conto che magari un  paio di catene a bordo possono essere utili un giorno o l’altro, come sarebbe opportuno un minimo di prevenzione da parte delle amministrazioni pubbliche  per evitare di far crescere gli alberi lungo le linee energetiche nei boschi e ridurre così i rischi di blackout.

Ce ne sono a centinaia di piccole cose da fare per non cadere nel panico alla prima nevicata, questo vale sia per i comuni cittadini e per le pubbliche amministrazioni e che possono far risparmiare denaro.

Volete un paio di esempi di cosa potremmo fare nel nostro piccolo? comprate le catene per la vostra auto quando non servono e tenetele in auto sempre, anche d’estate; non pesano, non occupano spazio e vi costeranno senz’altro meno che quando ce ne sarà bisogno.
Tenete in casa un ballino di sale da 10 – 25 kg da spargere un po’ sulle terrazze, balconi o vialetti per evitare la formazione del ghiaccio: costa pochissimo e spesso fa la differenza.
Comprate uno o più gruppi di continuità per PC: sono ottimi anche per ricaricare i cellulari se proprio dovesse andar male, almeno potrete comunicare.

Possiamo fare tante piccole cose per facilitarci la vita durante un’emergenza neve, così potremmo tornare a dire: «Viva la neve!»

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