C’è Vita anche laggiù

La ricerca di altre, nuove forme di Vita deve innanzitutto partire da questo pianeta, Come potremmo altrimenti essere preparati a riconoscere la Vita se non la sappiamo vedere nemmeno quella che abbiamo sotto gli occhi?  Per le altre civiltà… per ora c’è tempo…

 

 

La nave da ricerca Cape Hatteras

Nell’ottobre del 2009, una ricerca geologica sugli ambienti estremi, indizi biologici e chimici per le origini e l’evoluzione della vita, finanziata in parte anche dalla NASA, ha scoperto il pozzo idrotermale più profondo mai conosciuto, a quasi 5.000 metri al di sotto della superficie del Mar dei Caraibi occidentali. Gli effetti di questa ricerca saranno quelli di estendere la conoscenza dei limiti della Vita sulla Terra, necessari anche a pianificare e a preparare nuovi studi nella ricerca di vita su altri pianeti.

Il gruppo interdisciplinare che ha effettuato la scoperta era composto da ricercatori del Woods Hole Oceanographic Institution, del Woods Hole  Massachusetts e dallo scienziato Max Coleman della NASA Jet Propulsion Laboratory di Pasadena, in California, a bordo della nave da ricerca Cape Hatteras. Utilizzando anche dei veicoli robotici, hanno cercato camini idrotermali nelle acque profonde, lungo un percorso di 110 chilometri nelle  Mid-Cayman Rise, una cresta a lentissima diffusione situata nella depressione Cayman al largo delle coste dell’Honduras  – il punto più profondo nel Mar dei Caraibi, dove le zolle caraibica e nord americana si incontrano.
Mentre i camini idrotermali sono stati scoperti più di 30 anni fa, la maggior parte delle catena montuosa Mid-Ocean Ridge -che si snoda per più di 56 mila chilometri tra i continenti della Terra, è ancora in gran parte inesplorata. Anche se l’attività geotermale si verifica un po’ su tutti i punti di diffusione della crosta in tutto il mondo, gli scienziati sono particolarmente interessati alle lentissime creste di diffusione come quello delle Cayman, perché qui si possono osservare sistemi particolarmente interessanti per la chimica pre-biotica e le origini della vita.

La zona delle ricerche è racchiusa dall’ellisse

I ricercatori hanno individuato ben tre siti idrotermali diversi in uno spazio di 100 chilometri, quando questi se ne aspettavano solo uno, ognuno dei quali rappresenta un diverso tipo di interazione acqua-roccia. La diversità delle scoperte, le loro impostazioni geologiche e loro relativo isolamento geografico rendono la Mid-Cayman un ambiente unico nel oceani del mondo.

“Questa è stata probabilmente la spedizione più a rischio che io abbia mai intrapreso”, ha detto lo scienziato Chris German, geochimico alla Woods Hole Oceanographic Institution, che ha aperto la strada all’uso di veicoli sottomarini autonomi per la ricerca di camini idrotermali. “Sappiamo che i camini idrotermali appaiono lungo le creste ogni 100 km circa. Ma questa cresta dorsale è di soli 100 chilometri di lunghezza, per cui ci aspettavamo di trovare le prove per un solo sito al massimo. Quindi trovarne tre  è stata una sorpresa – ma poi scoprire che i nostri dati indicano che ogni sito rappresenta un diverso stile di scarico – uno per ogni genere conosciuto, il tutto in più o meno lo stesso posto – è stato straordinario. “

hydrothermal_vent“Essendo i più profondi, questi camini idrotermali sostengono le comunità di organismi che sono le più lontane dalla superficie dell’oceano e dalle fonti di energia come la luce del sole”, ha detto Max Coleman. “La maggior parte della vita sulla Terra è sostenuta da catene alimentari che iniziano con la luce solare come fonte di energia. Questa non è una opzione possibile per la vita in profondità nell’oceano di Europa (un satellite ghiacciato di Giove), che è tra le priorità dalla NASA per una futura esplorazione. Tuttavia, gli organismi attorno agli sfiati profondi ottengono energia dalle sostanze chimiche dei fluidi idrotermali, uno scenario che pensiamo sia simile al fondo marino di Europa, e questo lavoro ci aiuterà a capire ciò che potremmo trovare quando vi cercheremo la vita. “

“Siamo stati particolarmente felici di questa scoperta a quasi 5.000 metri di profondità”, ha detto Julie Huber, astrobiologa presso il Marine Biological Laboratory di Woods Hole, che ha anche raccolto e analizzato i campioni, “Non abbiamo alcun dato sull’attività microbica negli sfiati idrotermici a questa profondità. Con questa combinazione di estrema pressione, temperatura e chimica, siamo sicuri di poter scoprire nuovi microbi in questo ambiente. Non vediamo l’ora di tornare alle Cayman e riprendere i campionamenti nel prossimo futuro. Siamo sicuri di ampliare i parametri conosciuti per lo sviluppo della vita sul nostro pianeta esplorando questi nuovi siti.”

Umberto Genovese

Autodidatta in tutto - o quasi, e curioso di tutto - o quasi. L'astronomia è una delle sue più grandi passioni. Purtroppo una malattia invalidante che lo ha colpito da adulto limita i suoi propositi ma non frena il suo spirito e la sua curiosità. Ha creato il Blog Il Poliedrico nel 2010 e successivamente il Progetto Drake (un polo di aggregazione di informazioni, articoli e link sulla celebre equazione di Frank Drake e proposto al l 4° Congresso IAA (International Academy of Astronautics) “Cercando tracce di vita nell’Universo” (2012, San Marino)) e collabora saltuariamente con varie riviste di astronomia. Nel 2020 ha pubblicato il suo primo libro "Interminati mondi e infiniti quesiti" sulla ricerca di vita intelligente nell'Universo, riscuotendo interessanti apprezzamenti. Definisce sé stesso "Cercatore".

5 commenti:

  1. Un grande direi…un articolo che apre nuove frontiere di conoscenza…probabilmente è solo nella chimica dei microorganismi che poi si puo rivelare la vera nascita della vita…un articolo da 110 e lode!!!

  2. La vita u00e8 ovunque la si cerchi, basta osservare bene intorno a noi

  3. La vita u00e8 ovunque la si cerchi, basta osservare bene intorno a noi

  4. La vita u00e8 ovunque la si cerchi, basta osservare bene intorno a noi

Commenti chiusi